C’era una volta in Bhutan: una clip del film di Pawo Choyning Dorji (Esclusiva)

Dopo il debutto Lunana: Il villaggio alla fine del mondo, il regista torna per portare il pubblico indietro nel tempo fino al 2006, quando finalmente arrivarono nel paese internet e la democrazia

Di THR ROMA

Dal 30 aprile è in sala C’era una volta in Bhutan, seconda opera dopo il debutto Lunana: Il villaggio alla fine del mondo di Pawo Choyning Dorji, che torna così a raccontare la storia del suo paese con il film distribuito in Italia da Officine UBU. L’opera è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023, dove ha vinto il premio speciale della Giuria.

Il nuovo film di Choyning Dorji ci porta indietro al 2006, quando finalmente la modernizzazione è arrivata nel Paese, ultimo al mondo a connettersi a Internet e alla televisione. Ma il cambiamento più grande deve ancora arrivare: il passaggio dalla monarchia alla democrazia. Per insegnare alla gente a votare, le autorità organizzano così una finta elezione, ma il tutto si rivela più difficile del previsto.

Nel frattempo, nel villaggio di Ura, un anziano Lama, turbato dai possibili esiti dello straordinario cambiamento che sta per travolgere il paese, ordina a un giovane monaco di procurargli un paio di fucili. Il giovane monaco è perplesso dall’insolita richiesta, ma soprattutto è all’oscuro della misteriosa cerimonia che l’anziano Lama sta organizzando proprio per il giorno delle elezioni.

C’era una volta in Bhutan: una clip in esclusiva

“Con entrambi i film ho cercato di toccare il valore e l’unicità della cultura e delle tradizioni  bhutanesi. Il Bhutan è alla ricerca incessante di modernità, istruzione e occidentalizzazione. Molte volte, in questa ricerca, rinunciamo alla nostra cultura e alle nostre tradizioni che ci rendono così unici”, ha affermato Pawo Choyning Dorji.

“Questi valori stanno scomparendo nel Bhutan urbano, e per questo sono andato nel Bhutan rurale per ritrovarli. L’innocenza è un valore e un tema così importante dell’essere bhutanesi e purtroppo in questo cambiamento verso un paese più moderno e più istruito, si sta perdendo, perché sembra che la mente moderna non riesca a distinguere tra “innocenza” e “ignoranza””.

E conclude: “Uno dei motivi principali per cui ho voluto raccontare questa storia è perché volevo condividere con il mondo, e ricordare ai miei connazionali bhutanesi, le circostanze uniche che portano all’apertura e alla modernizzazione del Bhutan”. In esclusiva per The Hollywood Reporter Roma, una clip di C’era una volta in Bhutan: