“Il cinema – dichiara il regista Finazzer Flory – ha restituito allo Sport quella dimensione epica che avevamo perso. Una fame di vittoria sconosciuta, che sa ancora guardare alla storia come fonte di ispirazione, di identità. Un coach come padre con il basket aggiunge un’idea di Italia commovente, che ha fatto propria un’impresa americana: quella dei coach che educano alla gloria”. Così il regista Massimiliano Finazzer Flory descrive il suo docufilm, sulla vita dell’allenatore Sandro Gamba.
In collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e dopo aver vinto numerosi premi nei Festival cinematografici negli Stati Uniti USA, Un coach come padre, sottotitolato in inglese, sarà in tournée negli USA, con gli Istituti Italiani di Cultura di Miami, Washington e New York, e l’Ambasciata d’Italia a Washington.
La proiezione verrà introdotta dal regista e da un breve video di saluto da parte di Ettore Messina, tra gli allenatori europei più titolati, ora coach dell’Olimpia Milano, che è stato in NBA consulente ai L.A. Lakers e vice allenatore dei San Antonio Spurs, Danilo Gallinari, cestista italiano, professionista in NBA dal 2008 che ora veste la maglia di Milwaukee Bucks e Matteo Zuretti, Chief International Relations and Marketing – National Basketball Players Association (NBPA).
C’è un’Italia nella Hall of Fame del basket negli Stati Uniti: tre italiani che rappresentano una storia, sofferenze, successi, sogni. Il più vincente allenatore Sandro Gamba, e poi Cesare Rubini e Dino Meneghin. Una storia tutta italiana che ruota intorno al rapporto tra la guerra e lo sport, tra un coach e i suoi ragazzi.
Tutto in un docufilm di 53 minuti che include anche delle scene con Sandro Gamba e Michael Jordan e l’omaggio di Bill Clinton a Cesare Rubini in occasione della sua iscrizione nella Hall of Fame.
Una lettera aperta ai giovani sui valori etici nello sport per insegnare loro il racconto di una storia, tesa tra la guerra e le vittorie, tra ricordi ed emozioni di vita vissuta davvero. Nel film si tengono insieme immagini suggestive del passato, successi indimenticabili ma anche l’incontro della leggenda Gamba con i ragazzi sul playground.
Un coach come padre, la trama
Un bambino di 12 anni. È il 1945. Il 25 aprile. Il bambino attraversa la strada, siamo a Milano in via Washington a pochi passi da casa sua. Partigiani e fascisti si stanno sparando. La mano del bambino viene colpita e maciullata. Inizia il recupero. Per i medici sembra spacciata. Il bambino fa esercizi prima con una pallina da tennis, poi grazie agli ufficiali americani prova la riabilitazione con un pallone da basket.
Quella mano ferita diventa felice. La sofferenza della guerra lascerà spazio al successo nello sport. Da qui si dipana il film di Finazzer Flory tra luce calda e bianco nero vintage, porta in un film un uomo di 90 anni che racconta la sua vita su un playground della periferia milanese in mezzo a ragazzi multietnici tutti uniti dalla loro passione.
Nel 1983 l’Italia del Basket vinse la sua prima Medaglia d’Oro agli Europei guidata da Sandro Gamba, che insieme a Cesare Rubini e Dino Menghin rappresentano l’Italia nella Hall of Fame americana.
Le tre proiezioni saranno:
– 19 marzo ore 18:30 > O-Cinema, 1130 Washington Ave, Miami Beach
– 20 marzo ore 18.00 > Ambasciata d’Italia, 3000 Whitehaven St. NW, Washington DC
– 21 marzo ore 18.00 > Istituto Italiano di Cultura, 686 Park Avenue, New York
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