Michelle Pfeiffer ha sempre saputo che Keanu Reeves sarebbe diventato “una grande star”

Michelle Pfeiffer sapeva che Keanu Reeves avrebbe fatto strada. Anche quando era ancora uno sconosciuto. Lo rivela il regista Stephen Frears, ospite del podcast It Happened in Hollywood di The Hollywood Reporter, in cui ha parlato della realizzazione del suo successo del 1988, Le relazioni pericolose.

Il film è interpretato da Glenn Close e John Malkovich, nei panni di aristocratici conniventi nella Parigi pre-rivoluzione francese, che manipolano le persone intorno a loro attraverso il sesso e l’inganno. Tra le loro vittime ci sono personaggi interpretati da Michelle Pfeiffer e Uma Thurman.

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Reeves, allora ventitreenne, fu scritturato per il ruolo di Le Chevalier Danceny, un affascinante musicista che attira l’attenzione della Marchesa di Merteuil di Glenn Close e si innamora dell’ingenua fanciulla interpretata da Thurman, per poi duellare con il Valmont di Malkovich per il suo onore.

La profezia di Michelle Pfeiffer su Keanu Reeves

Parlando nel podcast, Frears ha ricordato che Bill & Ted’s Excellent Adventure è uscito solo pochi mesi dopo Le relazioni pericolose, trasformando Reeves da un giorno all’altro in una grande star del cinema. “Ma quando ha girato, non era ancora scoppiato”. ha rivelato Frears. “Ho visto molti giovani attori per il ruolo e ho detto: ‘Mi piace’. Lo sceneggiatore Christopher Hampton pensava fossi impazzito. Ma io ho detto: ‘No, no, è quello giusto'”.

“Era la persona migliore che avessi visto”, ha continuato. “Alla fine, bisogna credere nell’istinto. E lui ha reso tutto credibile. Si capiva che Glenn avrebbe voluto andare a letto con lui e che la gente se ne sarebbe innamorata. Era un ragazzo dolce”. Reeves è arrivato a Parigi per le riprese con un aspetto “completamente perso”.

Ma dopo aver trascorso solo un po’ di tempo con lui, Michelle Pfeiffer ha detto a Frears che Reeves era destinato a diventare “una grande star”. Le relazioni pericolose fu candidato a sette premi Oscar e ne vinse tre: migliori costumi, miglior scenografia e la sceneggiatura non originale.