Roberto Brunelli è stato il caporedattore centrale di The Hollywood Reporter Roma fino al 30.06.2024
Relazioni, ossessioni, tradimenti, sesso e tantissima musica per un esordio letterario inusuale. Dove le canzoni - dai Rolling Stones a Dylan, da Clapton agli Who - sono le schegge di redenzione in una narrazione febbrile e fortemente sensuale, quasi un viaggio cinematografico tra abisso e rinascita. Nelle librerie dal 21 giugno
Primo degli antifascisti, sindacalista e giurista, onnivoro di passioni e di idee, "ammirevole rompicoglioni", pacifista per convinzione profondissima, polemista che non perdeva un colpo, uno dei pochi a sfidare apertamente il regime: il deputato socialista fu ammazzato dalle camicie nere cent'anni fa, il 10 giugno 1924. In un libro formidabile, Vittorio Zincone ne ricostruisce la storia. Appassionante e dolorosa. E degna di essere riportata sugli schermi
Pasticcione, scansafatiche, talvolta irascibile, pauroso, sfortunato, eppure generoso e leale, ma anche eroico, proprio come Don Chisciotte: è l'opposto dell'eroe impettito di tutti i nazionalismi, di tutte le società autoritarie, dell'orrenda retorica del combattente tutto d'un pezzo. In altre parole, la sua grandezza sta nel fatto che incarna il principio della società libera, aperta e tollerante. Per i suoi 90 anni, fenomenologia della più geniale creatura del vecchio Walt
Dal Processo espressionista di Orson Welles alla commovente Intervista di Federico Fellini, passando dalla trasognata simil-Praga di Woody Allen e persino dalla Marvel di Loki: un viaggio tra le ispirazioni, le suggestioni, le visioni dell'immenso scrittore praghese, morto il 3 giugno 1924. Che persino come personaggio di un altro libro, di Philip Roth, ha una potenza degna di un grande film
Storie vere che sembrano uscite dalla penna di uno sceneggiatore impazzito: un uomo alla sbarra ad Amburgo ha confermato l'esistenza del piano di un gruppo accusato di terrorismo legato ai cosiddetti "Reichsbürger". Che progettava un blackout generale, l'arresto del cancelliere Scholz, il rapimento di un ministro in diretta tv e un viaggio per mare in direzione Russia. Che ne facciamo? Un lavoro comico, una serie grottesca, un lungometraggio distopico?
Approda su Sky e NOW la serie in sei episodi tratta dal bestseller di Heather Morris basata sull'esperienza di Tali Sokolov nel campo di concentramento simbolo dell'abisso nazista. La regista Tali Shalom-Ezer a THR Roma: "Ho una connessione fortissima con questa storia. Ad attrarmi è l'angolatura così peculiare, unica: quella di un sentimento che sopravvive all'orrore". Nel cast Jonah Hauer-King, Hanna Prochniak, Harvey Keitel e Melanie Lynskey
Giunte alla loro quinta stagione, le avventure del capitano Michael Burnham sono la "pecora bianca" in mezzo al pessimismo perturbante, sabbioso e mistico di Arrakis ma anche alla minaccia permanente del lato oscuro di Star Wars. Eh sì, questo idealismo progressista, l'incrollabile fede nella forza della civiltà, iniziato ai tempi di Kirk e Spock negli anni sessanta, è parente stretto della nuova frontiera di JFK, delle marce dei diritti e delle missioni sulla Luna
Il Bardo ha compiuto 460 anni, ed è ancora sconvolgente la sua presenza nell'immaginario collettivo e la sua predominanza nella settima arte. A cominciare da Guerre Stellari: Darth Vader come Macbeth, Kylo Ren come Jago, Rosencrantz e Guildenstern come C-3PO e R2-D2. Praticamente non si può capire la saga di Lucas senza il genio assoluto di Stratford. Un filo rosso che tocca, ovviamente, anche Orson Welles, Akira Kurosawa e West Side Story
Italiana, danese e pure parigina, la protagonista del film-evento di Margherita Vicario (da oggi in sala) in passato ha recitato nei panni di una novizia che vede la Madonna, all'Università ha scritto una tesi sul femminismo in Iran e qui interpreta una domestica muta che si rivela un genio musicale: "In futuro mi piacerebbe anche una parte da cattiva: ci vuole un gran lavoro per interiorizzare le dinamiche di un killer". L'intervista di THR Roma
Il ritorno al cinema di Citizen Kane, capolavoro del 1941, è stato un vero caso. Che non solo illumina la forza che i grandi classici hanno tornato ad esercitare sugli spettatori, ma ci riporta al prezzo altissimo che l'immenso regista dovette pagare a causa del suo affronto al potere. A cominciare dai dossier che gli agenti di Hoover accumulavano su di lui. THR Roma li ha visti
Tre anni formidabili, quelli dal 1991 al 1994: l'ultima grande epifania rock, nata dal basso, fuori dall'industria, una raffica di dischi eccezionali firmati Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Red Hot Chili Peppers e cent'altri ancora: un solo colpo di fucile chiuse quella stagione forse irripetibile. Un addio traumatico di quel che era stato anche un vento di libertà
Cari sceneggiatori della Marvel e di Star Trek, prendete appunti: secondo uno studio pubblicato da Nature la liquefazione delle masse di ghiaccio in Groenlandia e Antartide sta frenando la velocità angolare del nostro pianeta. Con conseguenze materiali sull'eterno presente che diceva Sant'Agostino: e no, non è un film di fantascienza. L'Altissimo batta un colpo, please
C'eravamo il 21 marzo 1999 nel paesino toscano del Piccolo diavolo, quando La vita è bella conquistò tre statuette: Roberto con la Loren sul megaschermo alla Casa del Popolo, il boato della piazza, gli amici di una vita in lacrime tra aneddoti e battute, le confessioni di Giuseppe Bertolucci, la sorella fioraia e la commozione di babbo Luigi: "Ah, tutte quelle parolacce"
Nell'anno delle elezioni presidenziali, in un paese diviso come non mai, dall'identità condivisa sempre più vacillante e con Trump che arriva ad evocare un "bagno di sangue", la distopia del film di Alex Garland appare terrificantemente realistica: in pratica, è il 6 gennaio di Capitol Hill su scala nazionale. Ma non è solo un incubo Usa: la pellicola parla ad un mondo destabilizzato in modi che credevamo impossibili
La luce, i silenzi, i colori. Le pellicole di Christopher Nolan e di Jonathan Glazer sono uguali e opposti in modo speculare. Sono originati dallo stesso vortice del Novecento - l'Olocausto, la guerra al nazismo, la vertigine dell'atomica - e proprio per questo parlano con tanta prepotenza al nostro presente. Ecco cosa hanno in comune i due trionfatori della notte dell'Academy
Il ghigno di Jack Nicholson in Shining, l'occhio di Hal 9000 in 2001 Odissea nello spazio, l'ultraviolenza di Arancia Meccanica, i "quadri" di Barry Lyndon, la cavalcata sulla bomba atomica di Dottor Stranamore. A venticinque anni dalla morte, le pellicole del più grande di tutti hanno pervaso ogni angolo dell'immaginario collettivo, dalle visioni ai temi, dall'idiozia della guerra all'intelligenza artificiale. Fenomenologia di un "cineasta totale"
L'uomo "più solo al mondo" in missione su un'astronave che sembra uscita da un ferramenta sovietico riflette sugli interrogativi dell'amore e dell'io (rischiando di alienarsi il favore degli aracnofobici): ecco il bizzarro science fiction movie esistenzialista con Adam Sandler, visto in anteprima planetaria alla Berlinale, ora su Netflix. E, sì, c'è anche Isabella Rossellini
Bilancio di fine festival: dalle (strane) decisioni della giuria ai trend fantascientifici, passando dalle scelte politiche sul palco al dibattito intorno al "superpotere" di Rocco Siffredi, le poltrone vuote con standing ovation per il film iraniano, l'omaggio (doveroso) a Edgar Reitz, la giusta prevalenza femminile, lo psyco-noir dei D'Innocenzo e la sacrosanta riscossa del documentario. Il dizionario di THR Roma
Gli Orsi di quest'anno sono tutti molto politici. Se è sicuramente prezioso che un grande festival cerchi di illuminare una critica articolata sullo stato disperante del mondo, non siamo esattamente certi che se ne esca con qualche idea in più di dove vada il cinema in questo scorcio di millennio. Delusione per l'Italia (premi zero), un contentino per il miglior film visto qui. Niente di male: quel che conta è la qualità e la varietà della selezione
La storia (vera) di Hilde Coppi, che con il gruppo dell'"Orchestra rossa" lottò a Berlino contro il potere hitleriano e che, come tutti i suoi compagni, fu arrestata e condannata a morte. Il film di Andreas Dresen, in concorso, dialoga a distanza con La zona d'interesse di Jonathan Glazer: da due punti di vista speculari e opposti, una narrazione livida dell'aberrante "normalità" del nazismo. Protagonista una straordinaria Liv Lisa Fries