Sappiatelo: lo scioglimento dei ghiacciai rallenta la rotazione della Terra. Ma, soprattutto, modifica il tempo (Hollywood è avvisata)

Cari sceneggiatori della Marvel e di Star Trek, prendete appunti: secondo uno studio pubblicato da Nature la liquefazione delle masse di ghiaccio in Groenlandia e Antartide sta frenando la velocità angolare del nostro pianeta. Con conseguenze materiali sull'eterno presente che diceva Sant'Agostino: e no, non è un film di fantascienza. L'Altissimo batta un colpo, please

Sapore di sale, sapore d’apocalisse, cantava quello. E no, ovviamente il tempo non è immutabile. A forza di timeline stratificate e multiversi che si attorcigliano uno sull’altro, a forza di gettare la teoria della relatività in ogni blockbuster fantascientifico che Dio comandi, la nozione del tempo plasmabile oltre gli orizzonti dell’esistenza si è radicata profondamente nella coscienza collettiva. Però è sempre rimasta una nozione de facto astratta, per quanto affascinante, dall'”eterno presente” di Sant’Agostino a Star Trek passando per Aristotele, Stanley Kubrick e la Marvel: una roba concettualmente affascinante e in qualche modo “immaginabile”, ma da qui a veder materialmente realizzabile una manipolazione del tempo del nostro pianeta ce ne corre.

La rotazione ed il secondo intercalare

Ebbene: un lancio sapido dell’Ansa ci informa che “lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia e Antartide sta rallentando la velocità angolare della Terra, cioè la velocità di rotazione del nostro pianeta intorno al proprio asse, e questo ha conseguenze importanti sull’adeguamento del Tempo Coordinato Universale, o Utc, che è il  riferimento per calcolare tutti i fusi orari del mondo, e che ha subito periodiche correzioni a partire dal 1972”. Occhio, ché non finisce qui: a causa di questo fenomeno “potrebbe slittare al 2029 l’introduzione di un secondo intercalare negativo, ossia la sottrazione di un secondo per sincronizzare gli orologi di riferimento con la rotazione terrestre, inizialmente prevista nel 2026″.

La fonte è autorevole: si tratta di uno studio pubblicato sulla rivista Nature da Duncan Carr Agnew, docente dell’Università della California a San Diego.

La forma del pianeta. E del tempo

E ancora. Spiega, sempre all’Ansa, il glaciologo nonché professore all’Università Roma Tre Massimo Frezzotti che “lo scioglimento dei ghiacciai di Groenlandia e Antartide cambia la distribuzione della massa e quindi la forma del nostro pianeta, che non è una sfera ma un geoide”. Ovvero: “Negli ultimi 40 anni la fusione del ghiaccio ai poli è aumentata di circa sei volte, si tratta di cambiamenti minimi a livello globale, ma sufficienti a influenzare la velocità di rotazione della Terra”.

Il Tempo Coordinato Universale, così apprendiamo, è attualmente calcolato utilizzando i dati di circa 450 orologi atomici situati in più di 80 laboratori sparsi in tutto il mondo. A loro volta “gli orologi atomici misurano il tempo in base alle vibrazioni di atomi di cesio e hanno un’accuratezza nell’ordine dei miliardesimi di secondo”. Ottimo.

Dio e il tempo: Michelangelo-buonarroti-the-creation-of-adam

La Creazione di Adamo di Michelangelo Buonarroti, databile al 1511 circa e facente parte della decorazione della volta della Cappella Sistina

Ma si sa, il diavolo sta nei dettagli. Che qui sembrano avere conseguenze cosmiche. Citiamo ancora la prima agenzia di stampa italiana: “Il problema, per così dire, è proprio la loro precisione: il movimento della Terra su se stessa ha piccole irregolarità, dovute ad esempio alle maree, che rendono il tempo di rotazione leggermente variabile di giorno in giorno e che hanno reso necessaria, nel 1972, l’introduzione del secondo intercalare, in modo da far coincidere l’Utc con il tempo degli orologi atomici. Da allora è stata necessaria l’aggiunta di 27 secondi intercalari, effettuata ogni volta che la differenza tra i due metodi di misurazione del tempo si avvicina agli 0,6 secondi: l’ultimo è stato aggiunto nel 2016, ma adesso ci si trova davanti alla sfida di dover rimuovere, anziché aggiungere, un secondo intercalare, a causa del rallentamento nella velocità angolare della Terra. Questa eventualità non è mai stata affrontata e potrebbe creare problemi senza precedenti a sistemi di navigazione satellitare, computer e mercati finanziari, che si basano sull’Utc”.

Modelli matematici

Già così suona abbastanza inquietante, ma poi ci si è messo pure Duncan Agnew, un professore dalla candida barba bianca che farebbe un figurone in un filmone fantascientifico (avete presente, quello che lancia l’avvertimento apocalittico che normalmente i governanti in un primo momento ignorano salvo poi pentirsi amaramente quando i disastri dello spazio si riverberano sulla Terra): ecco, lo studioso ha quindi utilizzato complessissimi (o perlomeno, noi li immaginiamo complessissimi) modelli matematici per studiare l’effetto delle variazioni del momento angolare della Terra sui sistemi di misurazione del tempo.

Eureka: è qui che il nostro ha scoperto che lo scioglimento dei ghiacci polari sta accelerando il rallentamento (scusate l’apparente paradosso, ma è sempre una delle scatole cinesi del tempo) della rotazione terrestre. Agnew ha poi utilizzato i dati che ne sono usciti per prevedere la velocità angolare della Terra nel futuro, stimando che il secondo intercalare negativo si renderà necessario non nel 2026, come era stato inizialmente calcolato, ma circa tre anni più tardi, nel 2029.

Chiosa da parte sua il professor Frezzotti: “Quello che ci fa capire questo studio è che il cambiamento climatico, oltre a tutto il resto, sta influenzando anche il tempo. La fusione dei ghiacci ai poli è già sensibilmente osservabile e sicuramente i suoi effetti aumenteranno in futuro”.

Tom Hiddleston nella seconda stagione di Loki

Tom Hiddleston nella seconda stagione di Loki

In un certo senso, addirittura, l’inimmaginabile assume una sua plausibilità: si potrebbe pensare di frenare o stimolare ulteriormente lo scioglimento dei ghiacciai con il preciso scopo di modificare le volute del tempo. Panta rei, diceva Eraclito, tutto scorre: ma ora l’umano (megalomane, non c’è dubbio) può ipotizzare di metterci del suo, iniziando a modellare il tempo come il pongo.

Insomma: cari Aristotele, JJ Abrams e scriptwriter della Marvel responsabili dell’orgasmo delle timeline (vedi di serie come Loki) toglietevi di torno o prendete appunti. Il prossimo disaster movie è già scritto: il ghiaccio che si scioglie, la Terra che rallenta il suo movimento, il Tempo (quello con la T maiuscola) che viene modificato a piacimento. L’Altissimo batta un colpo, per favore. Cantava Bob Dylan che The Times They Are ‘a Changin’, il tempi cambiano, sempre. Non pensava che venisse preso così alla lettera.