Jake Gyllenhaal ha commentato la decisione di Doug Liman di boicottare la prima di Road House, il remake di prossima uscita del film d’azione del 1989 Il duro del Road House. Liman si rifiuta di partecipare alla prima mondiale del film, che si terrà l’8 marzo al South by Southwest Film & TV Festival, perché Amazon MGM Studios, che ha prodotto il film, distribuirà Road House su Prime Video senza passare prima dalle sale. Gyllenhaal interpreta il ruolo di Elwood Dalton, un buttafuori che accetta un lavoro in un rissoso bar della Florida.
In un’intervista rilasciata a Total Film, Gyllenhaal è stato diplomatico riguardo la situazione, affermando: “Adoro la tenacia di Doug e penso che stia difendendo i registi, i film al cinema e le uscite in sala. Ma insomma, Amazon è sempre stata chiara sul fatto che si trattava di streaming. Io voglio solo che il maggior numero possibile di persone lo veda. E credo che viviamo in un mondo in evoluzione per quanto riguarda il modo in cui guardiamo i film e come vengono realizzati. Quello che mi è chiaro, e che mi è piaciuto molto, è il profondo amore di Liman per questo film, e il suo orgoglio per quanto ci tiene, quanto lo considera bello e quanto la gente dovrebbe vederlo”.
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E ha aggiunto: “Mi è capitato anche di guardare un film al computer, o in luoghi diversi, e di commuovermi profondamente. Se il compito di una storia è quello di commuovere le persone, io mi sono commosso in entrambe le forme. Sono un grande amante del cinema e delle uscite in sala, ma accetto anche il mondo dello streaming”.
Il co-protagonista di Gyllenhaal, il lottatore di MMA Conor McGregor, che fa il suo debutto da attore nel film, è stato un po’ più schietto: “Mi piacerebbe che fosse nelle sale. Sono a favore delle sale. Capisco anche il business. Mi piacerebbe fare una telefonata con il fondatore di Amazon, Bezos”.
Road House: qual era l’accordo per il film?
In precedenza, Liman aveva spiegato la sua posizione in merito, scrivendo su Deadline: “Il film è fantastico, forse il mio migliore, e sono sicuro che farà venire giù la sala e forse farà ballare il pubblico sulle poltrone durante i titoli di coda. Ma io non ci sarò. Il mio piano era di protestare silenziosamente contro la decisione di Amazon di trasmettere in streaming un film così chiaramente fatto per il grande schermo. Ma Amazon sta danneggiando molto più che me e il mio film”.
Liman aveva affermato che Amazon gli aveva fatto credere che il film potesse finire nelle sale, e che l’opera durante i test aveva avuto un grande successo tra il pubblico, addirittura superiore a quello del suo The Bourne Identity.
Il regista aveva scritto: “Amazon ha chiesto a me e alla comunità cinematografica di fidarsi di loro e delle loro dichiarazioni pubbliche sul sostegno alle sale, e poi ha fatto dietrofront e ora sta usando Road House per vendere più sanitari. Questo danneggia chi ha realizzato il film e le star di Road House che non godranno dei vantaggi di un film di successo su una piattaforma di streaming. E privano Jake Gyllenhaal – che offre un’interpretazione al top della carriera – dell’opportunità di ricevere riconoscimenti nella stagione dei premi. Ma l’impatto va ben oltre questo film. Questo potrebbe segnare la direzione dell’industria per i decenni a venire. Se non portiamo i film di successo nelle sale cinematografiche, non ci saranno più cinema in futuro”.
Tuttavia la situazione sarebbe un po’ più complicata, almeno secondo un rapporto che sostiene che a Liman era stata originariamente offerta l’opportunità di realizzare il film per 60 milioni di dollari con un’uscita nelle sale, ma ha invece accettato un budget di 85 milioni di dollari con la condizione che il film sarebbe stato però trasmesso esclusivamente in streaming. Road House uscirà su Prime Video il 21 marzo.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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