Il cinema francese firma l’accordo MeToo: nuove misure per prevenire le molestie sessuali sui set

Le associazioni di produttori e i sindacati hanno approvato all'unanimità un emendamento al loro contratto collettivo contro la violenza sessuale e di genere. L'iniziativa prevede anche maggiori tutele per i minori. Judith Godrèche: "Le leggi esistevano già, solo che non sono mai state applicate nell'industria cinematografica"

Venerdì 17 maggio i sindacati dei produttori cinematografici e degli attori francesi hanno approvato all’unanimità nuove misure volte a prevenire la violenza e le molestie sessuali e di genere all’interno dell’industria. L’iniziativa rappresenta un ulteriore segno del cambiamento che il movimento MeToo sta provocando nel cinema.

Diverse associazioni industriali francesi hanno approvato un emendamento al loro contratto collettivo. La modifica richiederà, tra le altre misure, una formazione obbligatoria sulle molestie per i produttori e maggiore protezione per i minori sui set cinematografici. Tra le associazioni  firmatarie, l’unione dei produttori indipendenti, l’associazione dei produttori indipendenti, l’unione dei produttori cinematografici e l’unione professionale degli artisti drammatici.

Le nuove misure fanno seguito all’annuncio dell’ente cinematografico francese, il Cnc, che ha dichiarato di voler inserire dei requisiti simili per ricevere le sovvenzioni governative. Data l’importanza dei finanziamenti del Cnc per la maggior parte dei film francesi, questo garantisce che in nuovo “accordo MeToo” diventerà una pratica standard in tutta l’industria francese. Il Cnc inizierà con i programmi di formazione sulle molestie quest’estate.

I casi del MeToo in Francia

Lo stesso Cnc è coinvolto nell’ondata di MeToo che ha scosso il cinema francese. Il suo presidente, Dominique Boutonnat, sarà processato a giugno con accuse di violenza sessuale, che lui nega. Una petizione che chiede il suo immediato licenziamento è stata già firmata da più di 500 membri dell’industria. Il 13 maggio una protesta davanti alla sede del Cnc a Parigi chiedeva che Boutonnat fosse sospeso fino alla conclusione del suo processo penale.

Il Cnc, invece, sostiene Boutonnat. Il  vicedirettore generale, Olivier Henrard, ha però riconosciuto che il processo aggiunge “un elemento di complessità” per l’ente cinematografico nell’attuazione delle sue nuove misure anti-abuso.

All’inizio in Francia c’è stata una diffusa resistenza al MeToo. Il movimento però negli ultimi mesi ha preso piede con le denunce contro importanti star francesi. Tra gli ultimi c’è Gérard Depardieu, che sarà processato a ottobre con l’accusa di violenza sessuale. Due donne sostengono di essere state aggredite sul set del film The Green Shutters nel 2021. Depardieu nega tutte le accuse.

La regista francese diventata attivista Judith Godrèche (La maschera di ferro) è stata una figura predominante. Ha parlato pubblicamente delle sue esperienze di abuso da parte di registi molto più anziani quando era un’attrice adolescente negli anni ’80, e i suoi discorsi al Parlamento francese hanno avuto un ruolo fondamentale per l’accordo MeToo. Il cortometraggio di Godrèche, Moi Aussi (Me Too), ispirato ai racconti delle violenze subite da oltre 6.000 vittime, ha aperto la sezione Un Certain Regard di Cannes mercoledì 15 maggio.

Parlando venerdì 17 maggio a Cannes in occasione dell’incontro “Women In Motion” organizzato dal gruppo di lusso Kering, Godrèche ha dichiarato di sostenere le nuove iniziative. Tuttavia, ha suggerito che l’industria cinematografica francese avrebbe potuto arrivare molto prima.

“Non è che le leggi sul lavoro contro le molestie non esistano. Esistono eccome, solo che non sono mai state applicate nell’industria cinematografica”, ha detto. Ha poi aggiunto che produttori e registi hanno usato l’argomento della “passione” per la loro arte “per trarne vantaggio”.