“Fascista e razzista”: il cantante dei Placebo rischia il processo in Italia per vilipendio della premier

Chiusa l'indagine della Procura della Repubblica: Brian Molko, frontman della band britannica, potrebbe dover rispondere davanti ai giudici per le frasi pronunciate dal palco di Stupinigi la scorsa estate

Di THR ROMA

Gli insulti lanciati dal palco del concerto, davanti ad una platea di migliaia di persone, potrebbe costare il processo in Italia a Brian Molko, l’istrionico quanto irruento frontman dei Placebo, la band britannica che ha all’attivo oltre 12 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Oggi la Procura della Repubblica ha chiuso l’indagine sull’episodio della scorsa estate e la rockstar rischia di dover rispondere davanti ai giudici del reato di diffamazione e vilipendio delle istituzioni.

L’episodio risale all’11 luglio dello scorso anno, quando i Placebo erano in concerto a Stupinigi, nel torinese, in una delle serate del Sonic Park, festival internazionale che negli anni ha ospitato numerosissime star, dai Simply Red ai Black Eyed Peas. Durante l’esibizione Molko si è rivolto al pubblico lanciando insulti contro Giorgia Meloni definendola “fascista e razzista” e chiudendo l’invettiva con l’immancabile gesto dell’ombrello.

La scena – finita ben presto sui social e sui telefonini di mezzo mondo – era stata annotata dalle forze dell’ordine presenti al concerto che poi hanno inviato una segnalazione alla Procura. All’apertura dell’inchiesta da parte dei magistrati torinesi seguì la querela della stessa premier, attraverso un avvocato di Vercelli. Oggi la chiusura dell’indagine, sul cui esito pende ancora il risultato di una rogatoria internazionale per individuare il domicilio del cantante, che risulta essere di Londra, dove notificare gli atti del procedimento.

Non è la prima volta che la band del Regno Unito fa parlare di sé in Italia. Nel 2001 lo stesso Molko decise di spaccare una chitarra contro gli amplificatori al termine dell’esibizione sul palco decisamente meno rock del Festival di Sanremo. Quella volta fu lui ad essere subissato dagli insulti da parte della platea, ritenuta troppo poco coinvolta dalla rockstar che durante l’esecuzione del brano mostrò anche il dito medio in Eurovisione.

(Ansa)