I volti caleidoscopici di Mattia Morandi, artista “insospettabile”: una galleria di sguardi, attimi sospesi, scorci di vita

Apre a Roma la mostra United Creatures of mattiandi negli spazi della Fabio Mazzeo Architects a Palazzo Baldoca Muccioli: sguardi colorati e frammenti di vita, debitori di Andrea Pazienza, fisionomie fissate "un attimo prima di avvenimenti importanti"

Di THR ROMA

Volti onirici, una moltitudine di espressioni, occhi sgranati o curiosi, un mix di evidenziatori e matite colorate. Disegni caleidoscopici che danno vita a un personaggio immaginario, le cui facce cangianti esprimono una moltitudine di reazioni ed emozioni. Si potrà visitare dal 4 al 21 giugno la mostra “United Creatures of mattiandi” di Mattia Morandi, esposta negli spazi della Fabio Mazzeo Architects all’interno di Palazzo Baldoca Muccioli a Roma. E’ il primo appuntamento di un ciclo di mostre monografiche di “insospettabili creativi”, ovvero non professionisti dell’arte, ideato da Fabio Mazzeo, fondatore e direttore creativo di FMA e curato da Alessia Vitali, cultural curator dello stesso studio.

L’intento è mettere in scena l’urgenza espressiva di persone che, pur impegnate in altre attività professionali, sentono la necessità di raccontare creativamente se stessi attraverso forme d’arte, ritagliandosi un “tempo nascosto”. Il primo “insospettabile” è appunto Morandi, esperto di comunicazione politica e istituzionale, già a capo della comunicazione del ministero della Cultura per un decennio. Ma anche amante di fumetti: ha creato e animato la collana “Fumetti nei musei” (insieme alla casa editrice Coconino press) che ha vinto nel 2018 l’Oscar del fumetto italiano per la migliore iniziativa editoriale dell’anno al Lucca Comics & Games, e ha curato diverse mostre in Italia e all’estero.

Un'opera di Mattia Morandi

Un’opera di Mattia Morandi

Il suo nome d’arte – mattiandi – è un omaggio ad Andrea Pazienza, e il suo personaggio ci consegna una galleria di volti un po’ sfrontati e innamorati della vita, con tratti somatici comuni ma allo stesso tempo diversi. Anche la tecnica evoca lo spirito di una quotidianità che va di fretta ma trova il tempo di usare matite, colori, evidenziatori sparsi come stecchi nel gioco dello Shanghai, sulla superficie di una scrivania da lavoro creando miscele cromatiche inaspettate. Questi disegni catturano attimi sospesi, come se le fisionomie fossero state fissate un istante prima di un avvenimento imminente”.

Morandi ci consegna un frullatore di personalità, e forse i ritratti dei molti sé che lo compongono. Mazzeo si è soffermato proprio sulla rappresentazione di uno spazio umano e “intimo”: “Può esserci bellezza intorno a noi se comincia il suo viaggio dal nostro interno. Tutte le nostre ‘sens-azioni’ modificano in parte e talvolta del tutto quella piccola porzione di mondo che circonda le nostre vite e per questo noi tutti, nessuno escluso, svolgiamo un ruolo cruciale per il miglior risultato del tutto”.

Un'opera di Mattia Morandi

Un’opera di Mattia Morandi

L’artista, classe 1975, sui social si definisce “romano, mancino, monotematico”. Appassionato di grafica, editoria e illustrazione, ha lavorato negli studi cinematografici di Cinecittà e insegnato alla Università Iulm di Milano dove ha tenuto per molti anni il corso di comunicazione degli eventi culturali. Il disegno gli è sempre stato compagno di banco: le sue opere prendono vita da schizzi e sketch improvvisati tra riunioni e telefonate su post-it, fogli volanti, taccuini e pagine di giornali. Così sono nate le sue “United creatures”.