Denuncia a New York per violenza sessuale contro l’attore britannico Russell Brand

L'attore e influencer britannico 48enne è stato denunciato da una donna per aggressione sul set del film Arthur nel 2010. La denuncia è stata presentata a ottobre a New York e ora resa pubblica. Lui nega

Di THR ROMA

Russell Brand, attore britannico 48enne diventato influencer anti-establishment sui social network, è il bersaglio di una denuncia presentata a ottobre a New York e resa pubblica venerdì 3 novembre per presunti atti di violenza sessuale avvenuti nel 2010 sul set di un film.

La denuncia presso la Corte Suprema dello Stato di New York, un tribunale di prima istanza, fa seguito alle accuse e alle indagini condotte nei mesi di settembre e ottobre da parte dei media e della polizia nel Regno Unito per stupro, violenza sessuale e violenza psicologica. A denunciare sono state diverse donne.

Russel Brand ha respinto le accuse, affermando che le sue relazioni sono sempre state “consensuali”. I fatti sarebbero accaduti tra il 2006 e il 2013. A New York, la presunta violenza sessuale nei confronti della denunciante, che rimane anonima e che la giustizia americana chiama “Jane Doe”, sarebbe avvenuta il 7 luglio 2010 sul set della commedia Arthur uscito nel 2011. La denuncia prende di mira anche gli studi Warner Bros. e i grandi gruppi dell’intrattenimento Warner Bros. Pictures, Warner Bros. Discovery, MBST Entertainment, BenderSpink et Langley Park Pictures.

Il querelante accusa nel documento giudiziario “Russell di averla aggredita sessualmente” il 7 luglio 2010. “Prima dell’aggressione,  Brand era visibilmente drogato, puzzava di alcol e aveva una bottiglia di vodka sul set. Poi mi ha mostrato il suo pene, sotto gli occhi del cast e della troupe”. La violenza sessuale, secondo quanto denunciato, è avvenuta più tardi lo stesso giorno mentre la donna era in bagno. “Brand è entrato dietro di me e mi ha aggredito mentre un membro del team di produzione stava controllando la porta”, accusa la denunciante.

“Jane Doe”, che desidera rimanere anonima, scrive anche di provare “vergogna” e “paura” dopo gli eventi avvenuti più di 13 anni fa, sentimenti che “hanno causato danni irreversibili alla (sua) salute mentale”. Dice di temere “ritorsioni” soprattutto da parte di milioni di fan e abbonati sui social network di Russell Brand. A fine settembre nel Regno Unito, Russell Brand si è difeso: sui social dove è seguito da milioni di persone, ha criticato il governo britannico per aver chiesto alle piattaforme tecnologiche di agire contro di lui.