Jacob Elordi ha girato Saltburn e Priscilla a poche settimane di distanza: “Si sono fusi in modo strano nella mia testa”

I suoi personaggi nei due film, Felix Catton ed Elvis Presley, avevano anche due accenti molto diversi che l’attore australiano ha dovuto imparare

Per Jacob Elordi ottenere il ruolo da protagonista in due film importanti che si giravano uno dietro l’altro ha rappresentato una sfida che non era sicuro di riuscire a portare a termine, ma ha dimostrato a se stesso che si sbagliava. L’attore ha recentemente raccontato a Vanity Fair di aver “girato Priscilla tre settimane dopo aver terminato Saltburn“.

“Si sono fusi in modo strano nella mia testa, perché giravo tutto il giorno a Londra e poi tornavo nella mia tana di Elvis, la mia stanza d’albergo, dove c’erano tutte le immagini di Priscilla“, ha spiegato. L’attore di Euphoria ha aggiunto che l’unica somiglianza tra i due film è che entrambi i suoi personaggi “hanno una specie di casa enorme”.

Elordi è passato dalle riprese del thriller psicologico diretto da Emerald Fennell nel Regno Unito, interpretando Felix, un ricco studente di Oxford, a trasformarsi nel Re del Rock and Roll per il biopic su Priscilla Presley di Sofia Coppola.

Jacob Elordi e gli accenti diversi dei due film

Quando gli è stato chiesto se fosse stato difficile saltare da un progetto all’altro così rapidamente, dato che i due ruoli prevedono tra l’altro accenti molto diversi, ha ammesso che inizialmente pensava che sarebbe stato “impossibile”, ma poi si è reso conto che “il poco tempo è quello che lo ha fatto funzionare nella mia testa”.

“Se avessi avuto troppo tempo per preoccuparmene, mi sarei trovato in difficoltà perché avrei pensato troppo a tutto”, ha aggiunto Jacob Elordi.

“Per Saltburn dovevo fare un accento britannico, quindi l’ho perso molto rapidamente quando sono passato alla parlata di Memphis. Ma le tre settimane mi hanno permesso di non preoccuparmi più di tanto”. Priscilla e Saltburn sono attualmente in programmazione nei cinema Negli Stati Uniti.

Traduzione di Nadia Cazzaniga