Morto il regista Laurent Cantet, Palma d’oro per La classe – Entre les murs. Aveva 63 anni

Secondo quando dichiarato dalla sua agente all'AFP, confermando l'anticipazione di Liberation, il cineasta è deceduto a Parigi "questa mattina per malattia". Era impegnato alla lavorazione di nuovo film, The Apprentice, che sarebbe dovuto uscire nel 2025

Di THR ROMA

Laurent Cantet, Palma d’oro a Cannes nel 2008 per La classe – Entre les murs, è morto ”questa mattina a Parigi di malattia” come dichiarato dalla sua agente all’AFP confermando l’anticipazione di Liberation. Il regista stava lavorando a un nuovo film, The Apprentice, che sarebbe dovuto uscire nel 2025.

Tratto dall’omonimo romanzo di François Bégaudeau (edito da Einaudi), La classe – Entre les mursr racconta la storia di François e dei suoi colleghi insegnanti che si preparano per un nuovo anno di liceo in un quartiere difficile. Armati delle migliori intenzioni, si impegnano a non permettere che nulla gli scoraggi e gli impedisca di fornire la migliore istruzione possibile ai loro studenti. Le diverse culture e i diversi atteggiamenti spesso entrano in conflitto tra loro all’interno della classe, come in un microcosmo sintesi della Francia contemporanea.

Per quanto gli studenti adolescenti possano essere divertenti e fonte di ispirazione, il loro comportamento difficile può comunque mettere in pericolo l’entusiasmo di qualsiasi insegnante per questo lavoro mal pagato. François insiste nel tentativo di creare un’atmosfera di rispetto e ordine. Senza essere saccente o severo, la sua onestà disarmante coglie spesso di sorpresa gli allievi. Ma il suo atteggiamento in classe vacilla quando gli studenti iniziano a mettere in discussione i suoi metodi.

“Poco prima di realizzare Verso il sud, mi è venuta l’idea di fare un film su ciò che accade in un liceo. Rapidamente, il progetto ha preso una vita autonoma e ho deciso di non abbandonare mai l’ambiente interno dell’edificio” aveva raccontato nel 2008 Laurent Cantet a Philippe Mangeot. “All’epoca, sempre più persone volevano rendere le scuole un ‘santuario’. Io desideravo mostrare l’opposto, raffigurando un istituto come un megafono e un microcosmo del mondo, dove i problemi legati all’eguaglianza, in termini di opportunità, lavoro e potere, integrazione ed esclusione culturale e sociale, esistono concretamente”.

“Nel periodo dell’uscita di Verso il sud, ho incontrato François Bégaudeau che stava presentando il suo nuovo libro Entre les murs. Il suo era un contrattacco alle accuse verso le scuole moderne. Per una volta, un professore non scriveva per vendicarsi degli adolescenti, presentandoli come dei selvaggi o degli idioti” continuava il regista.

“Ho letto il libro e ho provato immediatamente la sensazione che lui avrebbe potuto contribuire al mio progetto iniziale in due modi. Per prima cosa, mi avrebbe fornito il supporto di materiale documentaristico di cui avevo bisogno e che altrimenti avrei dovuto creare da solo passando un po’ di tempo in qualche liceo. Inoltre, ero rimasto ispirato dal personaggio di François stesso e dal rapporto diretto che aveva con i suoi studenti. Lui sintetizzava e incarnava perfettamente i differenti aspetti degli insegnanti che avevo immaginato”.