Da Torino a Cannes, cinque film del Lab targato Museo del Cinema approdano alla Croisette

All We Imagine as Light, Viet and Nam, The Village Next to Paradise, The Brink of Dreams e Mongrel esordiranno nel corso della kermesse francese tra concorso ufficiale, Semaine de la Critique e Quinzaine des Réalisateurs

Di THR ROMA

Sono cinque i film realizzati nell’ambito del TorinoFilmLab – il lab del Museo Nazionale del Cinema – a esordire al prossimo Festival di Cannes. Di questi, tre erano già stati annunciati: All We Imagine as Light della regista indiana Payal Kapadia, in competizione ufficiale, e ad altri due nella sezione Un certain regard, Viet and Nam del vietnamita Minh Quý Trương e The Village Next to Paradise del regista somalo/austriaco Mo Harawe.

Ora a portare il marchio TorinoFilmLab saranno anche The Brink of Dreams della regista Nada Riyadh e del regista Ayman El Amir, alla 63esima Semaine de la Critique, e Mongrel di Wei Liang, con la co-regia di You Qiao, alla 56esima Quinzaine des Réalisateurs.

Da TorinoFilmLab a Cannes

The Brink of Dreams

The Brink of Dreams, vincitore del fondo per la distribuzione TorinoFilmLab Audience Design Fund 2024 (45mila €), è un documentario dallo stile libero, girato in un villaggio conservatore del sud dell’Egitto, dove un gruppo di ragazze copte ha formato una compagnia di teatro di strada interamente femminile, sfidando le tradizioni e il consenso degli uomini.

Si tratta della terza co-regia del duo egiziano Nada Riyadh e Ayman El Amir, che hanno già firmato il documentario Happily Ever After, presentato all’IDFA nel 2016 e il corto The Trap, selezionato alla Semaine de la Critique nel 2019.

Mongrel

Mongrel è invece l’esordio di Wei Liang Chiang, autore singaporiano che nel 2020 ha lavorato allo sviluppo della sceneggiatura di questo film insieme agli esperti del TFL che l’hanno guidato durante il programma TFL ScriptLab.

Il film ha per protagonista Oom che, pur non avendo qualifiche né formazione formale, è molto bravo nell’assistenza agli anziani e ai disabili. Quando la sua situazione, da cittadino tailandese tra le colline della Taiwan rurale, diventa troppo difficile per lui, deve scegliere tra sopravvivenza e dignità.

Il lavoro di Wei Liang Chiang si concentra sulla migrazione e sulla diaspora nel sud-est asiatico contemporaneo e anche i suoi precedenti cortometraggi Anchorage Prohibited (66esima Berlinale), Luzon, Nyi Ma Lay e Only The Mountain Remains (in concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia) ripercorrono questi temi.

All We Imagine as Light

All We Imagine as Light, film in concorso ufficiale diretto da Payal Kapadia, racconta la storia di Prabha e Anu, due infermiere che vivono a Mumbai, bloccate in situazioni amorose impossibili. Un giorno le due donne partono per un viaggio in macchina verso una città balneare dove la foresta mistica diventa uno spazio per i loro sogni da manifestare.

Viet and Nam

Viet and Nam di Minh Quý Truong è nella sezione Un certain regard del Festival. Nelle profondità delle miniere di carbone sotterranee, dove il pericolo è in agguato e l’oscurità prevale, Nam e Viet, entrambi giovani minatori, si godono momenti fugaci, sapendo che uno di loro partirà presto per una nuova vita oltre il mare.

Ma la partenza non può avvenire perché, da qualche parte nel profondo della terra, nella foresta lontana, c’è il padre di Nam, un soldato di cui devono ritrovare i resti. Insieme, seguendo i misteri dei ricordi e dei sogni, ripercorrendo un cammino verso il passato.

The Village Next to Paradise

The Village Next to Paradis di Mo Harawe, nella sezione Un certain regarde, racconta la storia di una famiglia di nuova formazione, che si confronta con le sfide che le si presentano, perseguendo obiettivi individuali e affrontando le complessità della vita moderna, affidandosi all’amore, alla fiducia e alla resilienza.