Si è concluso ieri al Cinema Nuovo Teatro di Palombara Sabina, il Festival delle Cerase, storica rassegna cinematografica ideata e organizzata dall’Associazione “Il Laboratorio” di Silvio Luttazi, che per tre decenni ha visto partecipare i maggiori attori e registi italiani. La 35esima edizione della kermesse, realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale “Palcoscenico in Sabina”, la Regione Lazio, Lazio Terra di Cinema, il Ministero della Cultura, il Comune di Palombara Sabina e il Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, torna nella cittadina che l’ha vista nascere dopo 12 anni (di cui 8 li ha passati a Monterotondo per poi rimanere ferma dal 2019, causa Covid e la precaria salute del fondatore, scomparso poi il 22 marzo scorso).
La rassegna, che presenta le migliori produzioni nazionali di qualità della stagione in corso, accanto a opere sia di giovani registi e grandi maestri, film d’essai dai grandi festival, è ispirato a un’antica tradizione di Palombara, a una festa con un’anzianità quasi centenaria, che prende il nome dalla prelibata “cerasa palombarese” e coinvolge associazioni, istituzioni scolastiche, tessuto imprenditoriale e costituisce un importante momento di aggregazione per i cittadini oltre ad essere occasione di richiamo di un gran numero di persone provenienti dal territorio circostante.
Il Premio Regione Lazio Under 30 è andato all’attrice Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti ha invece ricevuto il Premio per il miglior esordio nella regia nel genere drammatico per Felicità, sempre targato Regione Lazio, in questo caso per le location utilizzate. Proprio in occasione della premiazione di quest’ultima il presidente Francesco Rocca ha confermato che l’istituzione di cui è a capo interverrà per salvare il cinema e riportarlo a una programmazione costante, restituendolo alla cittadinanza anche grazie allo sforzo consistente dell’amministrazione capitanata dal sindaco Antonio Palombi e dal vicesindaco (che da anni combatte per il festival e la sala) Guido Trugli.
Felice Laudadio, ha avuto il premio per il miglior libro “Per chi suona la cultura. Avventure tragicomiche di un organizzatore”(ed. Sabinæ) e Riccardo Milani per Io, Noi e Gaber ha ricevuto il Premio per il miglior documentario. Mario Gianani (Wildside) è stato decretato miglior produttore per C’è ancora domani.
Christian De Sica, è il miglior attore protagonista per il film I limoni d’inverno di Caterina Carone, l’attrice palermitana Selene Caramazza, personaggio televisivo dell’anno per The Bad Guy e Mare Fuori e Barbara Ronchi, miglior attrice protagonista per Settembre, opera prima di Giulia Steigerwalt e Rapito di Marco Bellocchio.
Il Premio alla carriera è stato assegnato al regista Pupi Avati, mentre quello per il miglior film al regista e sceneggiatore Paolo Virzì per Un altro ferragosto. Il Premio alla miglior regia “Silvio Luttazi” (al quale è stata intitolata la sala grande del Cinema Nuovo, l’altra invece ha preso il nome di Mario Verdone) è andato a Marco D’Amore per il film Caracas ed il Maestro Enzo d’Alò è stato premiato per il miglior film d’animazione per Mary e lo Spirito di Mezzanotte. A Malcom Pagani il riconoscimento per il miglior podcast, “Dicono di te“, al giornalista Alessandro De Simone quello del miglior critico cinematografico.
La proiezione del film Mia di Ivano De Matteo, è stata introdotta da Milena Mancini, migliore attrice non protagonista e il premio al miglior attore non protagonista è andato a Vinicio Marchioni per Grazie Ragazzi, Mia, Un altro ferragosto e C’è ancora domani. Pilar Fogliati ha infine vinto per il miglior esordio nella commedia, Romantiche, eha ricevuto anche il premio miglior sceneggiatura con Nicola Baldoni e Giovanni Veronesi.
Tre giorni di proiezioni e incontri, sempre cold-out. In un’Italia in cui festival e sale chiudono e spariscono, Palombara Sabina ha riconquistato l’uno e l’altra.
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