E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data che, come ogni anno, si ritrova in una villa sul mare per festeggiare un compleanno. Da quel momento, il tempo che li separa dalla possibile fine del mondo sembrerà scorrere diversamente, veloce ed eterno, durante una notte d’estate che cambierà le loro vite. Liberamente ispirato a L’ordine del tempo di Carlo Rovelli, l’omonimo film segna il ritorno dietro la macchina da presa di Liliana Cavani che presenterà l’opera fuori concorso a Venezia 80.
La regista riceverà il Leone d’Oro alla carriera della 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
L’ordine del tempo, in sala dal 31 agosto prodotto da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Marco Cohen e Daniele Campos Pavoncelli, vede protagonisti Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Baldari Calabria e Angela Molina.
Nata a Carpi, Liliana Cavani, dopo una laurea in lettere antiche all’Università di Bologna e un diploma al Centro sperimentale di cinematografia di Roma,realizza a partire dal 1962 importanti documentari alla Rai su tematiche forti, fra i quali Storia del Terzo Reich, L’età di Stalin, Le donne della Resistenza, La casa in Italia, Philippe Pétain: processo a Vichy, che ottiene il Leone d’Oro per il documentario alla Mostra di Venezia nel 1965. Esordisce nel lungometraggio nel 1966 con il film per la tv Francesco d’Assisi protagonista Lou Castel.
Il successo di critica e pubblico è mondiale per Il portiere di notte, interpretato da Dirk Bogarde e Charlotte Rampling, storia del rapporto fra un ufficiale delle SS e una giovane prigioniera, vissuto nuovamente anni dopo la fine della guerra. Il film riprende il tema dell’analisi del potere intrecciato all’ambiguità della natura umana. Seguiranno altri importanti titoli come Al di là del bene e del male, La pelle, Interno berlinese e Il gioco di Ripley.
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