Christopher Nolan contro lo streaming: “Il pericolo che i film scompaiano all’improvviso è reale”

Il regista chiarisce la sua affermazione in occasione dell'uscita di Oppenheimer in home video. Aveva definito le piattaforme "malvagie". Una battuta per sensibilizzare alla tutela del lavoro dei registi e delle troupe

Christopher Nolan torna a parlare della sua preoccupazione che le piattaforme streaming portino alla progressiva sparizione dei supporti fisici per i film.

In una conversazione con il Washington Post, pubblicata online venerdì 17 novembre, il regista di Oppenheimer ha parlato dell’imminente uscita in home video del suo film. Nolan ha chiarito che il commento fatto durante una recente proiezione, sull’importanza dell’uscita su supporto fisico per evitare che un “malvagio servizio streaming” porti via il film agli spettatori, era solo una battuta, ma che vede un potenziale pericolo per le opere che esistono solo sulle piattaforme streaming.

“Oggi c’è il rischio che le cose che esistono solo nella versione streaming vengano poi rimosse”, ha dichiarato Nolan al giornale. “Vanno e vengono, così come le versioni dei film trasmesse in tv, quindi i miei film andranno in onda su Hbo o su un’altra rete, andranno e verranno. Ma la versione home video è quella che può essere sempre presente, in modo che la gente possa sempre accedervi. Dagli anni Ottanta, come registi, abbiamo dato tutto questo per scontato e ora dobbiamo fare sì che ci sia un modo per continuare ad avere questa opzione, se non il supporto fisico”.

Una riflessione, non un allarme

Nolan ha spiegato che non vuole scoraggiare i cambiamenti nel modo in cui le persone vivono i film e ha affermato che “la cultura del cinema prospera con le innovazioni”. Ma sa anche che “l’accessibilità del proprio lavoro” è qualcosa che deve essere protetto.

“Il pericolo di cui parlo, cioè che un film di un regista scompaia un giorno dallo streaming e poi non torni più o non torni per un lungo periodo di tempo, non è una cospirazione intenzionale”, ha continuato. “È solo un modo in cui le cose si stanno evolvendo, con i particolari accordi di licenza. Quindi è una cosa che vale la pena sottolineare, perché dovrà essere risolta, ma sono molto fiducioso che la risolveranno”.

Il tema della rimozione definitiva dei titoli dai servizi di streaming è diventato rilevante negli ultimi mesi. All’inizio di quest’anno, Disney ha subito una svalutazione fiscale di 1 miliardo e mezzo dollari dopo aver eliminato più di 70 titoli da Disney+ e Hulu, mentre Warner Bros. Discovery ha siglato accordi di licenza con canali gratuiti finanziati dalla pubblicità per le serie che aveva abbandonato, tra cui Westworld, che è stata creata, tra gli altri, dal fratello di Christopher Nolan, Jonathan Nolan.

Traduzione di Nadia Cazzaniga