La parità di genere al cinema. In Europa non arriverà prima del 2080

Al ritmo attuale, le donne dietro la macchina da presa impiegheranno più di cinquant'anni anni a raggiungere la stessa condizione degli uomini. "Il soffitto di cristallo è ancora presente nel settore"

Un nuovo studio rivela che, al ritmo attuale, le donne registe in Europa impiegheranno più di 50 anni per raggiungere la parità di genere con gli uomini. Il think tank francese Lab Femmes de Cinéma ha analizzato i progressi compiuti nelle iniziative per la parità di genere in Europa negli ultimi sei anni, a partire dal 2017, quando le accuse di violenza sessuale nei confronti del produttore cinematografico Harvey Weinstein hanno scatenato il movimento globale MeToo.

Lo studio ha rilevato che dei 36 Paesi europei esaminati, 16 hanno attuato misure volte a combattere gli abusi all’interno dell’industria cinematografica e 13 hanno iniziato a utilizzare i finanziamenti come strumento per promuovere la parità di genere e la diversità.

L’obiettivo di una completa parità tra uomini e donne, tuttavia, è ancora molto lontano. Secondo lo studio, le donne rappresentano ancora solo il 23% dei registi europei e, al ritmo attuale, l’Europa non raggiungerà la parità di genere prima del 2080.

Un soffitto di cristallo ancora da abbattere

“Il soffitto di cristallo è ancora presente nell’industria cinematografica europea”, afferma Lise Perottet, coordinatrice generale del Lab Femmes de Cinéma. “Lo studio ha rivelato che c’è ancora una certa riluttanza nell’implementare quote per un finanziamento di genere più equo nell’industria cinematografica. Solo la Spagna ha recentemente introdotto quote fisse. Austria, Norvegia e Regno Unito hanno introdotto le cosiddette quote morbide, che funzionano più come una raccomandazione.

Il cambiamento più gratificante è vedere che alcuni centri cinematografici nazionali hanno iniziato a lavorare sui pregiudizi, sugli stereotipi che lasciano indietro le donne nel cinema e di cui non siamo consapevoli, nonché sul sostegno alla genitorialità, che riguarda in modo sproporzionato le donne del settore. Tuttavia, queste iniziative sono ancora rare e la maggior parte di esse sono state avviate solo di recente. A questo ritmo, la parità nell’industria cinematografica è lontana decenni”.

Lo studio europeo è in linea con un’indagine simile, pubblicata il mese scorso, che analizza i progressi compiuti in materia di parità di genere nell’industria cinematografica britannica, canadese e tedesca, da cui è emerso che la piena parità di genere, con le donne che occupano il 50% delle posizioni creative chiave, è a più di 15 anni di distanza in Germania, a più di 60 anni nel Regno Unito e lontana quasi 200 anni in Canada. L’ente federale canadese per il finanziamento del cinema, Telefilm Canada, smentisce però i risultati, affermando che i propri dati rivelano “un quadro molto diverso”.

Traduzione di Pietro Cecioni