La Amblin Partners di Steven Spielberg ha tagliato circa il 20% della sua forza lavoro per un ridimensionamento della società in seguito a un nuovo accordo pluriennale con Universal. Tra le persone che lasciano l’azienda, che conta tra i 90 e i 100 dipendenti, ci sono addetti al marketing, alla produzione internazionale e alla post-produzione.
In base al nuovo accordo tra Amblin e Universal, il primo co-finanzierà i film della casa di produzione. In precedenza, invece, Amblin trovava i propri finanziamenti per i film e poi dava a Universal la possibilità di distribuirli a pagamento.
L’ultimo film diretto da Spielberg è stato The Fabelmans, che ha ricevuto una nomination agli Oscar ed è stato distribuito da Universal. Il regista non ha ancora annunciato il suo prossimo progetto di regia.
La società ha in cantiere un adattamento del romanzo Nel nome del figlio – Hamnet di Maggie O’Farrell diretto da Chloe Zhao, e ha chiuso un accordo per i diritti del romanzo Assassins Anonymous di Rob Hart, che uscirà nel 2024. Amblin ha anche un accordo con Netflix.
Nell’annunciare il nuovo accordo con lo studio, Spielberg ha dichiarato: “La Universal è la mia casa di produzione e questo prossimo capitolo della nostra lunga collaborazione fornirà ad Amblin la flessibilità creativa e l’autonomia che sono certo ci permetteranno di avere successo insieme in futuro. Sono eternamente grato a tutto il team per il loro lavoro e per la dedizione mostrata nel corso degli anni, e sono anche grato a Donna Langley e a tutta la Universal per il loro impegno e la loro collaborazione. Siamo uniti e fiduciosi per la nostra prossima avventura insieme”.
Langley, presidente e responsabile dei contenuti di NBCUniversal Studio Group, ha aggiunto: “Siamo entusiasti di far evolvere la nostra partnership con Steven e di fondere la nostra eredità creativa che ha prodotto tanti film iconici della Universal negli ultimi cinquant’anni. Spielberg e il team di Amblin sono stati partner eccezionali e non vediamo l’ora di affrontare il prossimo capitolo insieme”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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