Disney dona 2 milioni di dollari a favore dei soccorsi umanitari in Israele dopo l’attacco di Hamas

L'azienda devolverà la somma agli affiliati della federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e ad altre organizzazioni non profit della regione

La Walt Disney Co. donerà 2 milioni di dollari ai servizi di soccorso umanitario in Israele dopo i devastanti attacchi terroristici che hanno colpito il Paese nel fine settimana.

La società devolverà 1 milione di dollari a Magen David Adom, un’affiliata della federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa che fornisce servizi di emergenza medica e di banca del sangue in Israele. Inoltre, contribuirà con un milione di dollari ad altre organizzazioni no-profit che operano nella regione, in particolare a quelle che si occupano di assistenza ai bambini.

Disney ha dichiarato che anche i dipendenti dell’azienda hanno partecipato al programma Disney Matching Gifts, che consente di coprire le donazioni di beneficenza effettuate dai dipendenti fino a un massimo di 25.000 dollari.

“Sulla scia dei terribili attacchi che hanno preso di mira gli ebrei in Israele lo scorso fine settimana, dobbiamo tutti fare il possibile per sostenere le persone innocenti che stanno subendo un dolore, una violenza e un’incertezza così grandi, in particolare i bambini”, ha dichiarato l’amministratore delegato della Disney Bob Iger in un comunicato. “Condanniamo questi attacchi, l’odio che li ha motivati e tutti gli atti di terrorismo, e continueremo a lavorare per trovare altri modi per fornire supporto nella regione e per onorare le vittime, le loro famiglie e tutti coloro che sono stati colpiti da questa guerra”.

Paramount Global ha già donato, giovedì 12 ottobre, un milione di dollari alle iniziative di soccorso umanitario condotte da Magen David Adom, NATAL, UJA-Federation of New York e Save the Children. La Paramount si impegnerà inoltre a versare le donazioni dei dipendenti a favore degli sforzi per alleviare le sofferenze nella regione.

Traduzione di Pietro Cecioni