Sulla scia di Hollywood, i conduttori dei late show si esprimono sulla guerra fra Israele e Hamas

Durante i loro programmi televisivi Stephen Colbert, Seth Meyers, Jimmy Fallon e Jimmy Kimmel hanno condiviso messaggi di solidarietà alle vittime degli attacchi

Lunedì 9 ottobre i programmi comici di tarda serata statunitensi, noti anche in Italia come late show, hanno messo in pausa le battute per parlare dell’attacco mortale avvenuto in Israele nel fine settimana e della violenta rappresaglia che si è scatenata dopo l’attacco orchestrato dal gruppo terroristico palestinese Hamas.

Di fronte un bilancio che da sabato 7 ottobre ha superato le 1800 vittime da entrambe le parti, secondo l’Associated press, Stephen Colbert, Seth Meyers, Jimmy Fallon e Jimmy Kimmel hanno condiviso in gran parte messaggi di solidarietà alle vittime.

Colbert: un orrore su cui non si può scherzare

Al The Late Show with Stephen Colbert, il conduttore ha definito il Medio Oriente “una regione complessa”, ma ha aggiunto che “la complessità del conflitto israelo-palestinese è irrilevante di fronte all’orrore di questo attacco”.

“Il mondo è ancora sotto shock per il terribile attacco a sorpresa che Hamas ha lanciato questo fine settimana contro Israele. Al momento della registrazione, in Israele sono state uccise oltre 900 persone, tra cui 11 americani, e sono stati rapiti un numero imprecisato di civili e soldati, tra cui cittadini statunitensi. Mentre il conflitto continua, quasi 700 persone sono state uccise a Gaza”, ha continuato. “È straziante vedere l’escalation della violenza e speriamo e preghiamo che un giorno la pace sia possibile”.

Colbert ha proseguito il suo monologo spiegando perché riteneva non solo difficile, ma umanamente impossibile cercare di fare battute in un momento simile. “Facciamo sempre del nostro meglio per parlare di ciò di cui tutti parlano oggi, ma non abbiamo nemmeno provato a scrivere battute sull’argomento”, ha affermato. “La mente umana semplicemente si rifiuta di farlo – anche l’IA si è rifiutata”.

Sebbene Colbert abbia rifiutato di scherzare sull’attacco in sé, ha usato la piattaforma ChatGPT per sottolineare la gravità e la tragedia della perdita di vite umane.

“Abbiamo provato con ChatGPT, che ha risposto: ‘Il conflitto in Medio Oriente è una situazione grave e attualmente in corso che ha un impatto su molte vite, e fare battute su questi argomenti può essere facilmente visto come insensibile, irrispettoso o offensivo nei confronti di coloro che stanno soffrendo per questo motivo'”, ha letto Colbert al pubblico.

L’attacco di Kimmel a Trump

Kimmel ha usato il suo monologo per prendere di mira l’ex-presidente Donald Trump, dopo aver dichiarato la sua solidarietà agli alleati dell’America in Israele in questa “situazione da incubo”.

“I leader di tutto il mondo hanno condannato l’attacco, così come milioni di americani, compreso il nostro ex-presidente Donald Trump, che ha immediatamente trovato un modo per spostare il discorso su di sé”, ha detto Kimmel. Ha scritto: “L’orribile attacco a Israele, proprio come l’attacco all’Ucraina, non sarebbe mai accaduto se io fossi stato presidente. Zero possibilità'”.

Il conduttore ha subito seguito, dicendo al suo pubblico del Jimmy Kimmel Live!: “Esatto. Se lui fosse presidente, saremmo tutti qui beati a mandar giù shot di candeggina. Non ci sarebbe nessuna guerra”.

Le dichiarazioni di Fallon e Meyers

Entrambi i conduttori della Nbc, Fallon e Meyers, hanno evitato di fare battute di qualsiasi tipo quando hanno parlato dell’attacco, rilasciando invece dichiarazioni che riconoscono la violenza e si augurano la sicurezza di coloro che sono coinvolti nel conflitto.

Al Tonight Show Starring Jimmy Fallon, il conduttore ha condiviso una breve dichiarazione, rivolgendosi ai telespettatori: “Voglio solo mandare il nostro amore a tutti coloro che sono stati colpiti dagli attacchi in Israele durante il fine settimana. Ormai abbiamo visto tutti le terribili immagini che arrivano da lì e i nostri pensieri vanno a tutti coloro che sono stati colpiti”.

Meyers ha fatto una dichiarazione più lunga, esortando i suoi spettatori in studio e a casa a ricordare non solo la propria umanità, ma anche quella degli altri, quando viene messa alla prova dalla “rabbia e dalla tristezza” di tragedie come questa.

Meyers ha aggiunto che in momenti come questo le persone possono “fare scelte che avranno un impatto massiccio e irrevocabile sulla vita dei nostri simili”, ma che spera che le parti migliori dell’umanità emergano in questo momento difficile. “È necessario il meglio di noi per pensare in modo lucido in momenti come questo”, ha continuato, “e spero con tutto il cuore che il meglio di noi possa emergere in questo momento di perdita impensabile”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga