“La commissione dell’ASA è rimasta particolarmente colpita dalla qualità, originalità e raffinatezza della musica realizzata per Esterno Notte. Il contributo di Fabio Massimo Capogrosso è di elevato spessore artistico, riuscendo a sintetizzare nella sua opera, raffinatezza, complessità e mistero. La sua conoscenza della musica contemporanea contribuisce a dare un decisivo apporto narrativo grazie ai colori nuovi, alle trame sonore inedite ma perfettamente in linea con il racconto”.
Questa la motivazione della commissione dell’Apulia Soundtrack Awards che ha conferito il premio 2023 per la migliore colonna sonora a Fabio Massimo Capogrosso per il capolavoro di Marco Bellocchio. “Un grande onore” per il compositore che riceve lo stesso riconoscimento conferito ad artisti di fama mondiale come Howard Shore e Justin Hurwitz.
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“Sono infinitamente grato al Maestro Bellocchio per aver creduto in me” afferma Capogrosso, che ha composto per il Maestro anche la colonna sonora di Rapito. “Mi ha dato l’opportunità di partecipare alla realizzazione di due opere straordinarie”. La pellicola sarà distribuita presto anche in America: “Tutto questo mi rende fiero perché Marco Bellocchio è fra i più grandi del cinema internazionale”.
Francesco Paolo Michetti, due volte compositore per Bellocchio
Il Maestro riteneva prioritario rappresentare il contrasto fra le religioni, ma sentiva anche la necessità di raccontarlo con un linguaggio musicale contemporaneo. È stato un lungo lavoro di ricerca. Un percorso complesso, un viaggio artistico di approfondimento, durato per circa un anno”.
“Ho letto la sceneggiatura ed ho pensato immediatamente che fosse un capolavoro. Il mio lavoro è partito dalla sequenza del corteo funebre, il Maestro mi aveva mostrato un dipinto di Francesco Paolo Michetti. E pensando a quell’opera che ho fatto una ricerca sui canti popolari e ho individuato il brano ‘Umil Madonna non mi abbandonare’ di cui ho fatto prima una personale elaborazione, poi estrapolato 4 battute che serpeggiano nella partitura musicale del film e, trasfigurate ed orchestrate, riecheggiano nei momenti più drammatici”.
È stata necessaria la presenza del compositore sul set affinché fosse possibile cambiare qualsiasi cosa durante le riprese e calibrare le emozioni che raccontavano quel preciso momento. Capogrosso, infatti, è stato inserito da Bellocchio come parte integra del cast affinché potesse respirare le emozioni e trasferirle in musica. “Essere sul set e vedere Bellocchio a lavoro è un’esperienza formativa. La sua energia e l’atmosfera che riesce a creare è davvero unica”.
La colonna sonora di Rapito
Il Maestro sentiva la necessità di un’ampia presenza della musica in questo progetto: “Nella partitura musicale di Rapito oltre alla presenza di temi popolari e di momenti che evocano una dimensione operistica c’è un uso di un linguaggio estremamente contemporaneo. Penso al tema rapimento, alla cresima di Edgardo, la marcia funebre per Pio IX. Sono partiture molto complesse perché si parte da sonorità quasi diegetiche, ottocentesche per arrivare piano piano ad un linguaggio più moderno, fino all’ uso più importante dell’elettronica. Alcune tecniche musicali richiamano la musica ebraica, altre la musica sacra cristiana perché il Maestro voleva chiaramente che si sentissero sia il mondo musicale cristiano che quello ebraico”.
E sottolinea fortemente la gratitudine per il Maestro: “Trovo straordinario che Bellocchio mi abbia dato una possibilità per ben due volte, pur sapendo che non avevo mai composto musica per il cinema. Questo rappresenta la sincerità, il coraggio e la libertà di pensiero che deve sempre contraddistinguere un’artista, che ha quella sicurezza di individuare le necessità professionali al di là del mondo in cui vengono collocate. Bellocchio mi ha dato la possibilità di entrare in questo mondo”.
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