Arrestato il rapper Shiva per tentato omicidio e possesso illecito di arma da fuoco

Le indagini erano partite quest'estate, quando l'11 luglio due giovani avevano denunciato alle autorità di essere stati colpiti da parte del 24enne Arrigoni, che aveva tentato di gambizzarli con una pistola

Il rapper milanese Shiva (al secolo Andrea Arrigoni) è stato arrestato la mattina del 26 ottobre per tentato omicidio, possesso illecito di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. La polizia di Stato coordinata dalla squadra mobile della città di Milano ha attuato un’ordinanza cautelare ai danni del 24enne.

Le indagini erano partite quest’estate, quando l’11 luglio Arrigoni aveva sparato a due ragazzi di una comitiva rivale. Il rapper avrebbe tentato di gambizzare i due dopo aver subito un’aggressione in via Cusago 154, a Settimo Milanese, verso le ore 20. Il tutto sarebbe accaduto davanti alla sede dell’etichetta Milano Ovest, casa discografica dello stesso Shiva.

In una prima indagine della Polizia venne individuato solo uno dei ragazzi feriti, che decise di non raccontare gli avvenimenti alle autorità e rifiutò volontariamente il ricovero in ospedale, dichiarando di aver riportato solo una leggera abrasione alla gamba.

Poche ore dopo, un altro giovane si sarebbe presentato al vicino ospedale di Vimercate (comune di Monza-Brianza), presentando una ferita da arma da fuoco sulla gamba. La vittima avrebbe mentito al personale sanitario, raccontando di aver subito un’aggressione da cinque individui sconosciuti. I dissidi sarebbero nati dalla reiterazione di alcune provocazioni pubblicate sui social che avrebbero portato le due crew avversarie milanesi (quella dell’etichetta Milano Ovest e quella di cui facevano parte le due vittime) a scontrarsi fisicamente.

Dopo la notizia di quest’estate, Shiva aveva commentato sulle stories del suo profilo Instagram da quasi 2 milioni di followers. “È accaduto un fatto spiacevole che mi coinvolge direttamente. Questo è l’ultimo di una serie di episodi dovuti a una continua sfida nei mie confronti e nei confronti del mio gruppo. Siete venuti illegalmente dentro casa mia cercando di cogliermi di sorpresa. Ma l’unico risultato che avete ottenuto è che siete scappati e avete chiamato la polizia in vostro aiuto. Io ormai è anni che sono nella musica. E per chi lo sa è da sempre che cerco di fare progetti per i quartieri e per i ragazzi. Soprattutto per evadere da certi contesti, tramite sport e altre iniziative. Sono anni che sento commenti sul mio nome facendo finta di non sentire e in troppi hanno preso la mia benevolenza per debolezza”, aveva continuato.

“Non sapete nemmeno che cosa vuol dire essere davvero real e portare avanti un’intera famiglia. La mia potenza nella musica rimane con un piede solido in strada ed è sempre stata vista dagli hater come finzione e dagli altri come invidia, motivo per cui cercano di affondarmi. Questo episodio non mi intimidisce, anzi mi rendere ancora più forte. Ci tengo a comunicare che io e tutta la mia gente siamo in ottime condizioni e nessuno di noi ha subito alcun tipo di ferite”.

E aveva poi concluso: “Ringrazio i miei fan e lascio avviso a tutti. Non giocate col fuoco se avete paura di bruciarvi, rispettate il prossimo perché sennò il karma vi colpirà duramente”. Sono state effettuate perquisizioni nei confronti dei giovani coinvolti nell’episodio e nella casa discografica di Shiva. Il rapper è attualmente detenuto nel carcere di San Vittore, a Milano.