Heath Ledger: nuovi dettagli sulla morte. Stava preparando un ruolo per Stephen Gaghan

Il numero del regista e sceneggiatore era sul copione accanto al corpo senza vita dell'attore. È stato lui a ricevere la prima, straziante, telefonata dal padre: "Mi mette ancora tristezza ripensarci"

Il podcast Revisionist History di Malcolm Gladwell giovedì 29 febbraio ha lanciato una nuova serie limitata, intitolata Development Hell, che offre approfondimenti su progetti hollywoodiani che non sono mai arrivati sugli schermi, grandi o piccoli. L’autore di vari bestseller della lista del New York Times – nonché cofondatore della società di contenuti audio Pushkin Industries, che produce il suo podcast – ha dato il via alla serie esplorando uno dei suoi progetti, un adattamento del suo secondo libro In un batter di ciglia.

Gli oltre 40 minuti di conversazione offrono nuovi dettagli sulla strategia di adattamento del libro del 2005 che parla di istinti, giudizi affrettati e prime impressioni. Ma la chiacchierata prende una piega devastante quando Gaghan rivela il motivo per cui, dopo anni di sviluppo e la conquista della star Leonardo DiCaprio, ha rinunciato definitivamente al progetto dopo la tragica scomparsa di Heath Ledger.

Heath Ledger, un addio tragico

Ledger è stato trovato morto in un appartamento di Manhattan il 22 gennaio 2008. Il suo decesso è stata dichiarato accidentale e attribuito a un mix letale di farmaci da prescrizione, tra cui OxyContin, Vicodin, Valium, Xanax, Unisom e Restoril. È stato anche riportato che, quando una collaboratrice domestica trovò Ledger privo di sensi quel giorno, sul comodino dell’attore c’era il libro di Gladwell e accanto a lui nel letto c’era una bozza della sceneggiatura di Gaghan.

Nell’intervista Gaghan parla per la prima volta di ciò che è accaduto quel giorno e della telefonata commovente ricevuta dal padre di Ledger, Kim, giunto sul posto insieme a un caro amico dell’attore. “Erano lì con il corpo e il nostro copione era nel letto con lui, e il tuo libro era sul comodino. Credo che il mio numero fosse segnato sul copione. Quelle persone, come potete immaginare, erano sotto shock e hanno composto quel numero e non so perché”.

Gaghan ha proseguito: “Io ero in un aeroporto con mia moglie e stavo semplicemente andando da un posto all’altro, e sono letteralmente collassato, mai successo prima o da allora. Non mi reggevo più in piedi. Ascoltavo, dall’altro capo del telefono e mia moglie mi guardava. Ricordo il suo volto e sono rimasto senza parole. Ho ascoltato e ascoltato e ascoltato. È stato davvero, davvero triste. E mi mette ancora tristezza. Non ho potuto far altro che mettere una pietra sopra a quel progetto”.

L’ultimo ruolo per Ledger

Prima di condividere la storia, Gaghan ha rivelato come la sceneggiatura sia arrivata a Ledger. Gaghan e Gladwell avevano lavorato alla stesura della concentrandosi su un capitolo specifico del libro di Gladwell. Avevano messo insieme un pacchetto che includeva DiCaprio, che aveva anche firmato per produrre il progetto, e tra i diversi Studios hollywoodiani si era scatenata una certa guerra di offerte.

“La città era impazzita”, racconta Gladwell a proposito di quello che era successo nel novembre 2005. “Scegliamo uno studio, ci riuniamo con i nostri agenti, scegliamo un vincitore, incassiamo gli assegni. Arriva un produttore brillante e si parte. Solo che in realtà niente di tutto questo succede. Passa un anno, poi due anni, poi tre. Ecco perché stiamo facendo ‘Development Hell’, un’intera serie dedicata alle sceneggiature che non hanno mai visto la luce. Questa è sempre la parte più devastante della storia, i colpi di scena che avvengono fuori dalla pagina”.

Il progetto arriva alla Universal e che dà un budget, un programma ed “essenzialmente un via libera”, con Gaghan alla regia della sua stessa sceneggiatura. “C’erano ancora alcune cose che volevo riscrivere, ho chiesto una settimana in più per dedicarmici ma alla fine i giorno sono diventati mesi. Alla fine, non so nemmeno perché l’ho fatto, il mio protagonista era più giovane di dieci anni. DiCaprio non andava più bene”.

Gaghan ha affermato che non era tanto DiCaprio il problema ma il suo crescente interesse per Ledger. “Ho avuto modo di entrare subito molto in confidenza con lui. Ho creato una vera connessione con Heat, che era piuttosto insolita e davvero speciale per me. Mi sono entusiasmato e ho iniziato a vederlo come il personaggio principale. Una volta che ho iniziato a vederlo sotto quella luce non ho potuto più farne a meno, e ovviamente è stata una cosa molto delicata, in un certo senso. Per DiCaprio non è stato assolutamente un problema. Voglio dire, ovviamente lui ha mille altre opzioni, ma nella mia mente era una cosa importante”.

Gaghan si era avvicinato così tanto a Ledger che “aveva la sensazione che avrebbero fatto molti film insieme”. E rivela a Gladwell di aver proprio recente riletto la sceneggiatura pensando ancora sia piuttosto buona: “Avevamo davvero qualcosa di speciale e forse eravamo in anticipo sui tempi”, afferma.

Risponde Gladwell: “Forse è arrivato il momento di riportare il progetto in vita?”

 

Traduzione di Nadia Cazzaniga