Il carcere più sovraffollato d’Italia è diventato una webserie: “Vogliamo far vedere come viviamo”

Un gruppo di detenuti della Casa circondariale Nerio Fischione di Brescia si racconta in 11 giorni, diretto da Nicola Zambelli per Instagram, 33 episodi da un minuto online dall'11 aprile. Per raggiungere i più giovani e mostrare come si vive in celle di 3 metri quadrati dove la percentuale di presenze ha superato il 200%

Nel rumore dei blindi di ferro che si aprono e si chiudono le voci si confondono, rimbombano sotto a un tetto ottagonale. Una Madonna campeggia al primo piano, le braccia aperte e i palmi delle mani rivolte al cielo: affidatevi, sembra dire. Ma le voci che si distinguono, dentro ai microfoni di un regista che gira un documentario dentro il carcere più sovraffollato d’Italia, la Casa circondariale Nerio Fischione (già Canton Mombello) di Brescia, restituiscono parole scariche di fiducia. “Una sensazione di vuoto, di abbandono”. “Secondo te un detenuto che deve uscire dopo cinque anni di galera senza un euro in tasca, senza una casa, che prospettive ha?”.

Sono i detenuti che hanno voluto raccontare come si vive nell’istituto penitenziario e hanno dato vita, con il regista Nicola Zambelli al documentario 11 giorni, 33 episodi di un minuto ciascuno per Instagram, online da giovedì 11 aprile sulla pagina dedicata all’iniziativa. Come si vive dunque nel carcere in cui la percentuale di presenze ha superato tra il 2023 e il 2024 il 200% (come indicato dall’Associazione Antigone, al 31 marzo 2024 i posti regolamentari sono 182 e i presenti 381) e dove i detenuti sono in quella che hanno chiamato protesta “responsabile” da settembre del 2022. Come si vive in 3 metri quadrati di cella, in cui si può stare in piedi solo uno alla volta.


“Noi detenuti sappiamo bene di essere l’ultima categoria a suscitare l’interesse di qualcuno e, probabilmente, anche l’ultima per la quale qualcuno decida di alzarsi e venire ad incontrarci, a vedere come viviamo”, scrivevano nel manifesto di questa protesta, chiamata MIR – Manifestiamo Insieme Responsabilmente. “Desideriamo incontrare qualcuno che tornando nel mondo libero confermi che si è arrivati al capolinea, che è il momento di risolvere questa situazione insostenibile una volta per tutte, perché la dignità di ogni uomo ha pari valore, indipendentemente dal suo stato di libertà o prigionia”.

11 giorni, la webserie su Instagram

Un minuto per 33 volte, tre episodi alla volta per undici giorni. Ogni episodio, presentato in formato verticale 9:16 per la visione su cellulare, sfida il confine tra il carcere e la libertà. Uno sguardo autentico sulla quotidianità di chi vive dietro le sbarre. Attraverso un laboratorio di scrittura, con l’obiettivo di raggiungere i più giovani, i detenuti hanno raccontato le loro storie alla telecamera.

I video sono già stati visti da 500 studenti delle scuole superiori di secondo grado. Con l’arrivo sulla piattaforma i detenuti intendono  costruire un ponte per farsi conoscere. La pagina Instagram raccoglie gli episodi pubblicati nell’arco di 11 giorni, creando uno spazio di incontro virtuale. I 33 episodi saranno uniti in un cortometraggio di mezz’ora (sempre in un formato fruibile sul cellulare).

Il regista Nicola Zambelli è già autore di Sarura, the future is an unknown place, docufilm sulla comunità Youth Of Sumud in Palestina e di Weaker Closer, what makes us weaker, make us closer, documentario girato tra le strade di Brescia al tempo di lockdown.

Il progetto è una produzione InPrimis, SMK Factory e Associazione Carcere e Territorio (ACT). Con la collaborazione del Comune di Brescia e con il contributo di Cooperativa Bessimo e Doriana Galderisi Psicologa.