Biografilm festeggia i “Venti di vita”. Da Hors du temps di Olivier Assayas a Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer, in calendario ci sono settantasette film

Il festival si terrà a Bologna dal 7 al 17 giugno. Molti tra i titoli proposti affronteranno diverse tematiche d'attualità, dai corpi politici alla memoria storica, dalla solitudine al cambiamento climatico

Di THR ROMA

Il Biografilm Festival di Bologna celebra i vent’anni (o i “venti di vita”, come riporta il programma) con un ricco calendario di proiezioni tra il 7 e il 17 giugno. In line-up, settantasette film, cinquantotto anteprime – di cui diciannove mondiali. Tra i luoghi bolognesi che ospiteranno la rassegna, il Pop-up Cinema Arlecchino, il Cinema Lumiére, il Jolly 4K  e il chiostro di Santa Cristina.

“Siamo davvero felici di celebrare, a vent’anni dal suo inizio, un luogo per noi speciale”, affermano i direttori artistici Chiara Liberti e Massimo Benvegnù. “Biografilm – Celebrating lives è un festival in cui affidarsi ad una selezione di storie che ci regalano prospettive e profondità di campo, attualità e tematiche universali, una comunità dove scoprire e riscoprire, approfondire, viaggiare, conoscere, allargare il perimetro del nostro cuore e intraprendere dialoghi – in mezzo al rumore, spesso assordante, dei media che ci circondano”.

Tra i tanti ospiti di questa edizione il produttore indipendente Ted Hope, il fotografo Joel Meyerowitz, l’attore Micha Lescot, la regista candidata all’Oscar Kaouther Ben Hania, l’attrice Talia Ryder, l’attrice Barbara Ronchi, il regista e sceneggiatore Thomas Cailley, l’attrice Nine D’Urso, l’attore Benjamin Lavernhe. Ma anche la regista Malgorzata Szumowska, l’autore e regista Massimo Coppola, il cantautore Andrea Laszlo De Simone, l’artista JDL, gli attori Valerio Lundini e Edoardo Ferrario, lo scrittore Carlo Lucarelli, il cantautore e attore Luca Chikovani.

Come di consueto, Biografilm divide il proprio programma in sezioni e percorsi tematici di attualità, in modo da guidare lo spettatore attraverso i titoli che caratterizzeranno la kermesse di quest’anno: dai corpi politici alla memoria storica, dalla solitudine al cambiamento climatico. Ricco anche il programma dei Bio to B – Industry days, dove sarà registrata l’ultima puntata della prima stagione di Avrei questa idea, con Valerio Lundini ed Edoardo Ferrario.

Il programma di Biografilm Festival

La rassegna partirà venerdì 7 giugno affrontando il tema dell’isolamento con la proiezione di Hors du temps di Olivier Assayas, dopo l’anteprima mondiale in concorso alla Berlinale 2024. Il film porta lo spettatore nella campagna francese all’inizio della pandemia, dove due fratelli con le rispettive compagne trascorrono “fuori dal tempo” il periodo di isolamento. Il regista riceverà il Celebration of Lives Award.

Jardin noir di Alexis Pazoumian racconta invece della terra di un conflitto secolare, radicato tra le macerie dell’Impero russo, nella regione del Nagorno-Karabakh, mentre Stray bodies – Corpi erranti, della regista greca Elina Psykou, affronterà il tema dell’autodeterminazione dei corpi. Il tema sarà affrontato anche da Another body, di Sophie Compton e Reuben Hamlyn. Il docufilm racconta la ricerca di risposte e di giustizia da parte di una studentessa universitaria che scopre in rete una pornografia “deepfake” di se stessa.

Non mancheranno i prodotti italiani, come Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer di Samuele Rossi. Il documentario propone una rinnovata ricostruzione di una settimana del 1984 che sconvolse l’Italia, dalle avvisaglie del malore al funerale di Enrico Berlinguer. Con Un paese di resistenza, invece, le registe Shu Aiello e Catherine Catella tornano a Riace, con un documentario che vede Mimmo Lucano come figura centrale.

La serata di premiazione sarà invece domenica 16 giugno, con l’anteprima italiana di Turn in the Wound di Abel Ferrara. Un documentario sull’esperienza della guerra in Ucraina, che racconta il senso della sofferenza e che vede la partecipazione di Patti Smith. In Turn in the Wound, la cantante canta e interpreta le parole di Artaud, Daumal e Rimbaud, e la sua voce si unisce a quelle dei soldati e di quanti vivono nelle zone di combattimento.

Il programma completo si può trovare qui.