Tim Burton contro l’IA nella sua animazione: “Come se un robot ti rubasse l’anima”

Il regista parla anche delle riprese dell'attesissimo sequel di Beetlejuice: "Ho cercato di rimuovere il superfluo e di tornare alle basi, lavorando con brave persone, attori e pupazzi. È stato come tornare al motivo per cui mi piaceva fare film"

Tim Burton, noto per i suoi film e i suoi personaggi dallo stile inconfondibile, condivide il suo pensiero sull’intelligenza artificiale e sulla minaccia che rappresenta per l’animazione. Durante una recente intervista con The Independent, al regista è stato chiesto di parlare di un articolo di Buzzfeed pubblicato che utilizzava l’IA per mostrare come sarebbero stati i film Disney se fossero stati diretti da Burton.

“Hanno fatto fare all’intelligenza artificiale le mie versioni dei personaggi Disney!”, ha esclamato in risposta. “Non riesco a descrivere quello che ho provato. Mi ha ricordato quando altre culture dicono: ‘Non farmi una foto perché ti toglie l’anima’”.

Tra gli esempi generati dall’IA c’erano Elsa di Frozen, con un volto pallido e un vestito nero, in quella che sembrava una foresta infestata, e Aurora de La bella addormentata, con un viso di colore simile ma con punti di sutura sulle guance e vestita con un lungo abito scuro. Se Burton ha riconosciuto che alcune delle creazioni erano “molto belle”, ciò non gli ha impedito di provare una sensazione tutt’altro che piacevole nel vedere il suo stile creativo imitato.

“Quello che fa è succhiare qualcosa da te”, ha spiegato. “Prende qualcosa dalla tua anima o dalla tua psiche: è molto inquietante, soprattutto se ha a che fare con te. È come se un robot prendesse la tua umanità, la tua anima”.

L’uso dell’IA a Hollywood è un dibattito in corso in tutto il settore, con molti che vogliono proteggersi da questa tecnologia. In particolare, è stata una delle principali preoccupazioni di attori e sceneggiatori, che sono in sciopero da mesi, dopo che le trattative contrattuali con gli Studios e le piattaforme streaming sono fallite, e l’IA è stato uno dei punti focali su cui finora non è stato possibile trovare un accordo.

Nel corso dell’intervista, Burton ha parlato anche di come la realizzazione di grandi film in studio possa essere un’esperienza estenuante, ma che cerca comunque di concentrarsi sugli aspetti positivi di tutti i suoi progetti. “Per questo mi è difficile guardare i film dopo, perché sento ancora il carico emotivo. Non riesco a liberarmene. Ma mi piacciono tutte le persone con cui ho lavorato”, ha detto il regista. “In quest’ultimo film, Beetlejuice 2, mi sono davvero divertito. Ho cercato di rimuovere il superfluo e di tornare alle basi, lavorando con brave persone, attori e pupazzi. È stato come tornare al motivo per cui mi piaceva fare film”.

Burton ha aggiunto che il sequel di Beetlejuice – interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jenna Ortega e Willem Dafoe – aveva quasi terminato le riprese prima che venissero indetti gli scioperi. Spera di poterlo terminare una volta che gli scioperi saranno finiti. “Mi sento grato per quello che abbiamo ottenuto. Letteralmente, era un giorno e mezzo”, ha detto del film, la cui uscita è prevista per il 6 settembre 2024. “Sappiamo cosa dobbiamo fare. È finito al 99%”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga