John Leguizamo ha pubblicato domenica 9 giugno sul New York Times una lettera aperta all’Academy televisiva, esortando i suoi colleghi a nominare artisti appartenenti a minoranze in tutte le categorie in vista delle votazioni per gli Emmy che si terranno la prossima settimana.
“Vi prego, fate in modo che questo sia l’anno in cui finalmente abbracciamo il cambiamento”, ha scritto l’attore a tutta pagina. “L’anno in cui troveremo davvero l’equità e vedremo gli artisti bipoc (black, indigenous, and people of color, ndr.) rappresentati non solo in una categoria, ma in TUTTE”. Le votazioni per i Primetime Emmy inizieranno la prossima settimana, il 13 giugno, e le nomination saranno annunciate il 17 luglio. La cerimonia avrà luogo il 15 settembre.
Leguizamo ha proseguito: “So che siete stanchi di sentire parole come ‘inclusività’ e ‘diversità’, e che state arrancando mentre cercate di capire come mettere le azioni dietro questi sentimenti. Non cercate oltre! È semplice! Ci sono centinaia di prolifici artisti non bianchi che meritano di essere presi in considerazione per i premi di quest’anno, non perché sono semplicemente neri, marroni, indigeni o asiatici, ma perché sono veramente grandi. Artisti eccezionali che hanno raggiunto questa grandezza pur con un piede sul collo per troppo tempo”.
Leguizamo è un comico e attore noto per aver doppiato il bradipo Sid ne L’era glaciale. Ha vinto un Emmy per lo speciale John Leguizamo: Freak nel 1999. Nella lettera, Leguizamo ha esortato i suoi colleghi a “lasciare che questo sia l’inizio di una nuova era”, a “non continuare a lavare i nostri spettacoli di premiazione” e a “lasciare che quest’anno sia il catalizzatore che ispira la prossima generazione di artisti appartenenti a minoranze e sottorappresentati. Una generazione che potrebbe finalmente vedere un riflesso di se stessa su quel palco e pensare: ‘Se loro possono, forse posso farlo anch’io’”.
Leguizamo ha firmato la lettera come “scrittore, attore, produttore, regista e colombiano americano che non permetterà mai a nessuno di dirgli di no”.
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