Da Lorenzo Fantastichini a Maria Elena Matteucci: chi sono i volti giovani del domani su cui puntare?

Che vengano da scuole di recitazione o non abbiano attraversato nessun percorso accademico, non vediamo l'ora di conoscere sempre di più queste promesse del cinema e delle serie tv italiane

Il futuro del cinema italiano? Pieno di gioventù. Spesso il merito è dei luoghi deputati all’insegnamento della settima arte, tra precetti sulla storia del cinema e lezioni pratiche di montaggio, ripresa e recitazione. Resta il fatto che nel Bel paese l’educazione allo spettacolo, che sia o meno audiovisivo, continua a essere un bagaglio che fa scuola ai giovani talenti del domani.

Un ponte che li mette in contatto con le maestranze e li fa affacciare direttamente con il mondo del lavoro, facendoli confrontare da subito con le esigenze e le possibilità dell’industria dell’intrattenimento, in cui inizieranno a muovere i primi passi.

Esempi di alunni “storici” ce ne sono, pensiamo a Alba Rorhwacher o Carolina Crescentini, uscite da il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, mentre cerchiamo di puntare, ad oggi, su talenti in erba. Alcuni già avviati, altri su cui vale la pena scommettere.

Cinema e tv del domani: su quali giovani scommettere?

Rimanendo sempre tra le aule del CSC, tra i banchi di scuola spuntano ben due Celeste, Dalla Porta e Savino. La prima volto di Red Mirror, serie targata CampariLab presentata alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia e diretta da Federico Russotto – anche lui, studente di regia, che sicuramente risentiremo, vista la qualità dei suoi cortometraggi, da L’avversario a Reginetta.

La seconda nel cast di Per lanciarsi dalle stelle, film Netflix diretto da Andrea Jublin sul romanzo omonimo di Chiara Parenti, in cui pur ricoprendo il ruolo “secondario” dell’amica dimostra un carattere grintoso e una presenza scenica accattivante – pellicola in cui recita inoltre assieme a un altro ex alunno del CSC, Lorenzo Richelmy.

C’è poi chi dalle pareti della scuola cerca “o’ mare fore”, come dimostrano Nicolò Galasso, anche interprete dell’ottimo Piove di Paolo Strippoli, tra i talenti del cinema di genere italiano del momento, di cui è protagonista Francesco Gheghi, già tra i divi più freschi che abbiamo. Oltre all’horror del 2022, Galasso si perde per l’oscurità de La Belva (2020) di Ludovico di Martino e di La notte più lunga dell’anno (2021), nonché in quella umana e aberrante di La scuola cattolica (2021).

Ma è ovviamente il Gaetano Sannino di Mare Fuori ad averlo portato alla notorietà, lui come il collega Matteo Paolillo. Quest’ultimo interprete di Edoardo Conte, nella serie nato e cresciuto nel quartiere malfamato di Forcella. Nella vita, invece, attore e autore musicale, colui che ha composto l’iconica sigla del fenomeno italiano, cantata anche sul palco dell’Ariston durante il festival di Sanremo. Una fucina di talenti di qualsiasi anno, qualsiasi età. Come il Lino di Antonio De Matteo, classe ’78, altro studente con una carriera avviata alle spalle, da Buongiorno, notte (2003) alla serie Leonardo (2021) della Rai, fino al recente Piano Piano (2022).

Sono invece ben due gli attori nel cast de Il grande gioco di Sky Italia, serie dedicata al calcio mercato con Francesco Montanari per la regia di Fabio Resinaro e Nico Marzano: Lorenzo Aloi nel ruolo di Marco Assari, giovane procuratore che fa da prestanome al protagonista, e Maria Elena Matteucci in quello di Valeria Soleri, blogger sportiva che aspira a diventare una vera giornalista.

La gavetta di Aloi conta già diversi premi per la miglior interpretazione per La tana di Beatrice Baldacci e per il cortometraggio Notte Romana di Valerio Ferrara, altro autore di cui sentiremo parlare, vincitore a Cannes con Il barbiere complottista, in attesa che diventi da cortometraggio a film. In più, Aloi, sorprende per la sfilza di lavori nella serialità italiana, che oltre a Il grande gioco lo ha visto in Che Dio ci aiuti, Un passo dal cielo, La compagnia del cigno e Fedeltà. Molta tv in chiaro, escluso l’adattamento omonimo di Netflix sul romanzo di Marco Missiroli. Come la collega Cecilia Napoli, in compagnia di Claudia Amendola sia per Nero a metà che Il Patriarca.

Scuole, accademie, corsi, gavetta: le nostre promesse

Alcuni giovani vengono diretti dai più grandi nomi del nostro panorama, come accade a Lorenzo Fantastichini, sul set di Un altro Ferragosto di Paolo Virzì. Altri sono nelle mani di promesse esordienti, vedi Niccolò Ferrero in Holy Shoes, debutto alla regia di Luigi Di Capua del trio The Pills.

Ma non dimentichiamo chi per le aule non è passato, o chi ne ha viste altre. Da Michele Eburnea e Blu Yoshimi, fronte giovanile di Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti insieme anche a Valentina Romani, a Lea Gavino, nel primo ruolo di rilievo in Skam 5. Fino alla sua collega della Scuola Volontè Paola Buratto, protagonista in Call My Agent – Italia. Sul fronte femminile, poi, è da tenere d’occhio Chiara Ferrara (protagonista del su citato Reginetta), presa anche lei nella serie adattata per l’Italia da Ludovico Bessegato e in fase di riprese per la sesta stagione, e che potrebbe addirittura approdare al Lido con Another End di Pietro Messina.

Non dimenticandoci dei giovani di Supersex, serie sulla vita di Rocco Siffredi con Alessandro Borghi, di prossima uscita su Netflix: Saul Nanni (Siffredi/Borghi da giovane), figlio di Kim Rossi Stuart in Bardo, e Enrico Borelli, il Matteo di Settembre di Giulia Steigerwalt. Sono davvero tantissimi i giovani che vogliamo scoprire e quelli che vogliamo conoscere meglio. C’è proprio da dirlo, quant’è bella giovinezza. Quant’è bella nel cinema e nella serialità italiane.