I premi Oscar Helen Hunt e Dustin Hoffman hanno firmato per recitare nel nuovo film, ancora senza titolo, del regista britannico Peter Greenaway (I misteri del giardino di Compton House, I racconti del Cuscino, Lo zoo di Venere). Le riprese del film sono iniziate a Lucca, in Italia.
Sofia Boutella (Kingsman), Giacomo Gianniotti (Grey’s Anatomy), Jonno Davies (Kingsman: Secret Service) e Laura Morante (La stanza del figlio) sono i co-protagonisti del film drammatico, il primo di Greenaway dopo Eisenstein in Messico del 2015.
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Basato su una sceneggiatura originale di Greenaway, il film racconta la storia di un uomo la cui ultima grande avventura è destinata alla propria morte, che vuole organizzare in modo elegante, sensato e ordinato, con il minor numero possibile di questioni in sospeso.
“Il tema di questo film è estremamente rilevante e attuale in questi tempi, in cui l’argomento del fine vita è quotidianamente sulle prime pagine”, ha commentato Greenaway. “Per questo motivo, sono molto entusiasta di lavorare con una serie di attori, troupe e collaboratori personali straordinari, per portare questa storia particolare sul grande schermo. Con ironica provocazione, il film è pronto a chiedersi seriamente se la morte sia necessaria e, se lo è, non dovremmo essere noi a decidere dove e quando? E anche come? Se davvero stiamo per morire, non dovremmo essere coinvolti nel processo decisionale?”.
Markus Barmettler e Philip Lee producono per Facing East. Il progetto è stato messo a punto con Jumpy Cow Pictures e la società di servizi italiana The Family. La post-produzione avverrà nei Paesi Bassi con il produttore olandese Witfilm e in Belgio con Saga Film. Enrique Drescher, Daniel Fluri, Andres Kernen, Adrian Grabe, Saskia Boddeke, Ada Bonvini, Ivano Fucci e Marc Jacobson sono i produttori esecutivi del progetto.
L’ottantaduenne Greenaway è una figura pionieristica del cinema d’autore britannico e internazionale. Oltre a Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989), interpretato da Helen Mirren e Michael Gambon, tra le sue opere più note, anche Il ventre dell’architetto (1987) e L’ultima tempesta (1991). Nel 2014 è stato insignito del premio BAFTA alla carriera per l’eccezionale contributo britannico al cinema.
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