Il più grande film su Napoleone? Quello di Abel Gance, grande classico del cinema muto

L'opera del 1927 ha definito il canone della settima arte, introducendo i tagli rapidi in montaggio, la camera a mano e le sovrapposizioni. È il prestigioso "antenato" della versione di Ridley Scott, Joaquin Phoenix, in sala dal 23 novembre

Napoleone Bonaparte ha esercitato un’attrazione irresistibile sul cinema e su Hollywood fin dalle sue origini. L’ultimo, solo in ordine cronologico, a indossare il suo caratteristico cappello sarà Joaquin Phoenix, protagonista di Napoleon di Ridley Scott, in uscita il 22 novembre negli Stati Uniti e il 23 novembre in Italia. Ma il miglior film su Napoleone rimane il primo.

Napoleone è un classico muto del 1927 scritto, diretto e prodotto dal pioniere parigino del cinema Abel Gance, che aveva immaginato un’epopea in sei parti sulla vita di Bonaparte, ma ne completò solo la prima. Il film, della durata di sei ore, ripercorre la vita del condottiero (interpretato da Albert Dieudonné) dai primi anni di vita fino alla rivoluzione francese e si conclude con l’invasione dell’Italia nel 1796. Si trattava di un’opera all’avanguardia, che introdusse tecniche come il taglio rapido in montaggio, la camera a mano e la sovrapposizione.

Gance inventò anche un sistema che chiamò Polyvision, l’Imax dell’epoca, che utilizzava tre telecamere e tre proiettori per ottenere un effetto panoramico. Dopo alcune proiezioni in Europa, la Mgm acquistò il film, lo ridusse a circa due ore e avviò una distribuzione limitata negli Stati Uniti nel 1929, ma ricevette una risposta poco incoraggiante da parte di un pubblico più entusiasta dei nuovi film parlati. Una versione del 1935 tentò di aggiungere la colonna sonora, ma fallì nella realizzazione.

Nel corso dei decenni, tuttavia, è stata riconosciuta la grandezza del Napoleone di Abel Gance. Una versione restaurata di cinque ore era stata presentata al Telluride Film Festival nel 1979, alla presenza del regista ottantanovenne: un riconoscimento trionfale, anche se tardivo, del suo imponente contributo al cinema.

Traduzione di Nadia Cazzaniga