Top Gun: Maverick, c’è una disputa sui diritti d’autore tra la Paramount e gli eredi della storia

In una dichiarazione depositata in tribunale, il regista di Top Gun: Maverick Joseph Kosinski ha dichiarato di aver scritto la scena del bar dopo averne visitato uno in una base della Marina e aver "invocato le regole del club"

La Paramount e gli eredi dell’autore di un articolo su una rivista del 1983, da cui è stato tratto Top Gun, stanno chiedendo a un giudice federale di dichiarare la vittoria a loro favore in una causa sul copyright che ruota attorno al sequel del film.

In una mozione di giudizio sommario depositata lunedì 6 novembre, le due parti si scambiano argomentazioni sulla possibile applicazione del copyright ad alcuni aspetti dell’articolo di Ehud Yonay e sul fatto che il regista di Top Gun: Maverick Joseph Kosinski ne avrebbe tratto ispirazione per alcune parti della pellicola che violerebbero la proprietà intellettuale dello scrittore.

Le scene incriminate di Top Gun

Come prova che i registi avrebbero copiato parti del suo articolo, gli eredi di Yonay, Shosh e Yuval, indicano scene ed espedienti di trama nel sequel che sono stati descritti nell’articolo ma non appaiono nel primo film. In cima alla lista c’è una scena nel bar di una base della Marina in cui il Maverick di Tom Cruise deve offrire un giro per aver appoggiato il suo cellulare sul bancone.

La Paramount sostiene che qualsiasi somiglianza tra il materiale si ispira a fatti non coperti da copyright, ottenuti consultando la Marina. In una dichiarazione presentata alla corte, Kosinski afferma di aver scritto la scena nel film dopo aver visitato un bar della base e di aver “invocato le ‘regole’ del Club, obbligandomi così a offrire un giro a tutti i presenti”. Nega di aver letto l’articolo di Ehud Yonay.

La Paramount è stata citata in giudizio l’anno scorso dagli Yonay, i quali sostenevano che lo studio non avesse inserito nei credits il racconto della rivista California Magazine intitolato Top Guns, su cui si basava il film originale, dopo aver reclamato i diritti dell’opera approfittando di una disposizione della legge statunitense sul diritto d’autore che consente agli autori di terminare le licenze dopo aver atteso un periodo di tempo, in genere 35 anni. La Paramount ha realizzato il sequel senza assicurarsi una nuova licenza una volta che i diritti sull’articolo erano tornati a loro a gennaio 2020.

Lo studio sostiene di aver agito nei limiti dei propri diritti perché il film si basa su fatti non coperti da copyright. Afferma che gli Yonay stanno essenzialmente cercando di ottenere un “monopolio effettivo” sulle storie del programma “Top Gun” della Marina degli Stati Uniti per preparare i piloti di caccia al combattimento.

“La legge sul diritto d’autore non protegge i fatti o le idee, e di certo non consente a un autore di rivendicare un diritto esclusivo su un argomento, semplicemente perché è arrivato per primo”, scrive Molly Lens, avvocato della Paramount, in una mozione per un giudizio sommario.

Le motivazioni dello scontro

Secondo lo studio, qualsiasi somiglianza tra il film e la storia di Yonay è il risultato di una sovrapposizione di fatti nelle opere. La Paramount sottolinea di essersi rivolta alla Marina, che ha rivisto le bozze di sceneggiatura, ha fornito consulenza sulla trama e ha verificato l’accuratezza degli aspetti tecnici del film, invece che all’articolo. La Paramount sostiene: “Con la collaborazione della Marina, il film si è attenuto il più possibile alla realtà di Top Gun. Ciò che i querelanti sostengono che la Paramount Pictures Corporation abbia tratto dall’articolo, in realtà è stato tratto dalla vita reale”.

Gli Yonay fanno notare che la Paramount “ha a lungo considerato l’opera di Yonay come una ‘storia’ espressiva soggetta a copyright” fino a quando non ha perso i diritti, e a quel punto “ha fatto un salto mortale e ha rinunciato alla posizione legale a lungo mantenuta, di cui ha beneficiato per decenni”. Spiegano che la valutazione della somiglianza sostanziale coinvolge l’espressione creativa e la selezione e la disposizione del contenuto saggistico da parte dell’autore.

“Per esempio, piuttosto che offrire una narrazione enciclopedica delle operazioni della base navale, Yonay si è concentrato sul background personale e sulle idiosincrasie di due aspiranti piloti di caccia per coinvolgere il pubblico e umanizzare la sua storia”, scrive l’avvocato della parte querelante Marc Toberoff. “Yogi e Possum sono rimasti al centro dell’articolo di Yonay; anche quando la storia si è allargata e ha guardato al passato, tutto è stato intenzionalmente organizzato intorno a loro”.

Top Gun: le somiglianze tra articolo e sequel

L’archiviazione nelle cause sul diritto d’autore si basa in genere sul confronto tra le trame, i temi e i personaggi delle opere, oltre a vari altri fattori, ma la corte d’appello del 9° circuito degli Stati Uniti ha recentemente deciso di indicare ai tribunali di grado inferiore di non archiviare prematuramente i casi. L’anno scorso la corte d’appello federale ha resuscitato una causa contro M. Night Shyamalan, che lo accusava di aver copiato un film indipendente del 2013 per la sua serie Servant su Apple TV+, anche se non era in fase di giudizio sommario. L’ordinanza è stata emessa nell’ambito di una serie di altri rovesciamenti di cause sul diritto d’autore che hanno annullato l’archiviazione.

Gli Yonay sostengono che le somiglianze che compaiono nell’articolo e nel sequel, ma non nell’originale Top Gun, avvalorano la tesi che i registi si siano ispirati all’articolo.

Nell’incipit dell’articolo, Yogi e Possum vengono ‘abbattuti’ durante l’addestramento e sono depressi e, nel sequel, gli equipaggi dei caccia sono sconvolti quando vengono ‘abbattuti’ da Maverick durante l’addestramento, anche se in Top Gun non compare alcuna situazione parallela”, si legge nel documento. “L’articolo sottolinea che solo i migliori vengono invitati a tornare alla Top Gun come istruttori, mentre nel sequel Maverick viene invitato a tornare come istruttore. Anche questo dettaglio compare solo nel sequel, ma non in Top Gun“.

Yonay sottolinea anche altre somiglianze nei dialoghi, nell’ambientazione e nell’atmosfera, che comprende la nostalgia del dopoguerra “che riporta a un’epoca più semplice di patriottismo vecchio stile”.

La Paramount sostiene che qualsiasi sovrapposizione tra le opere – come la rappresentazione di manovre aeree rischiose e il ritratto della vita sociale dei piloti – non sia perseguibile ai sensi della legge sul diritto d’autore, poiché “sono riportate nell’articolo come fatti reali”.

L’anno scorso il giudice distrettuale degli Stati Uniti Percy Anderson aveva portato avanti la causa, sottolineando “sufficienti presunte somiglianze” tra la storia originale e Top Gun: Maverick per evitare l’archiviazione. Ha spiegato che la testimonianza di un esperto “aiuterebbe la corte a valutare oggettivamente le somiglianze nelle tecniche cinematografiche”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga