A Riccione va in scena l’ottimismo dei professionisti del cinema: torneranno gli incassi pre-Covid?

Al via le giornate di Ciné (fino al 7 luglio). Il messaggio è chiaro: la svolta al box office potrà esserci se tutti i protagonisti del settore collaboreranno insieme

Dopo la crisi pandemica, per i cinema potrebbe essere davvero arrivato il momento del ritorno agli incassi pre 2020. La condizione è che tutti i comparti dell’audiovisivo collaborino per riaffermare la centralità della sala e rilanciarne l’unicità di esperienza sociale, condivisa. Questo in sintesi il primo segnale che arriva dall’edizione numero dodici di Ciné (Riccione, 4-7 luglio), consolidato appuntamento estivo rivolto ai professionisti del cinema italiano, che si è aperto ieri all’insegna di un prudente ottimismo, confortato dai dati incoraggianti relativi al box office del primo semestre 2023, anche in rapporto al mercato francese. La ricerca CinExpert Italia, primo esperimento di profilazione del pubblico, da aprile in avanti registra infatti un recupero consistente, fino al +21% del mese di giugno rispetto ai numeri pre-Covid.

La Cinema Revolution parte dal biglietto

A metà mese è anche partita Cinema Revolution, la campagna estiva di sostegno alla filiera – intrapresa nel 2022 con Cinema in Festa, sul modello della Fête du Cinéma francese – cioè lo sconto sul biglietto a 3,50 euro per tutti i film italiani ed europei, e che resterà valida fino al 17 settembre.

Ciné – Giornate estive di cinema, manifestazione voluta da Anica con la collaborazione di Aneca (industria dell’audiovisivo ed esercizio cinematografico) e sostenuta da MIC, Regione Emilia-Romagna, Emilia-Romagna Film Commission e Comune di Riccione, ospita a Riccione per quattro giorni, principalmente a favore dei gestori delle sale, le presentazioni dei listini dei film in arrivo nella prossima stagione.

Prima che prendesse il via la maratona di trailer sotto embargo e altri contenuti in anteprima, ieri il “Cinema italiano: è vera rivoluzione?” organizzato dalla rivista Box Office, ha radunato i rappresentanti delle categorie di settore per fare il punto sugli strumenti di supporto all’industria e sulle criticità su cui intervenire per ottimizzare il sistema. Il titolo allude proprio alla recente misura di aiuto governativo, fortemente voluta da Lucia Borgonzoni, sottosegretario al ministero della cultura: “Sono tante le cose da mettere in campo, non una sola. I 3,50 euro sono un modo per dare uno scossone e il prossimo anno lo rifaremo, sperando che ci saranno più film italiani”, ha detto la senatrice, aggiungendo che continuerà a lavorare contestualmente a tax credit (le agevolazioni fiscali per chi produce audiovisivo), semplificazione per gli operatori nell’accesso ai fondi del Pnrr e agli investimenti nelle sale e nei loro costi di funzionamento.

Film nuovi per l’estate

Il maggiore ostacolo del ritorno del pubblico al cinema durante l’estate, si sa, è la storica riluttanza dei produttori a offrire film nuovi nei mesi più caldi, come ha ricordato l’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco, nonostante tutto fiducioso nella possibilità di invertire la tendenza.

La chiusura forzata delle sale nei mesi pandemici potrebbe aver finalmente portato a ripensare metodi e strategie, anche a fronte dell’impegno statale consistente, sotto diversi profili. L’ad di Vision Distribution, Massimiliano Orfei, qui a Riccione ha portato l’attenzione su un altro tema urgente, tutto editoriale: il distanziamento in atto, sempre più marcato, tra il pubblico delle sale e quello delle piattaforme, che va contrastato portando in sala “prodotto di media taglia”. Anche Federica Lucisano ha insistito sulla necessità di diversificare l’offerta theatrical del prodotto medio, che era già in crisi prima del 2020.

Nel presentare la ricerca CinExpert Italia (commissionata da Universal a Ergo Research) Massimo Proietti, membro del Cda di Cinetel – società che monitora incassi e presenze nazionali – ha fornito più di un’informazione su cui riflettere: per esempio, il fatto che il pubblico over 50, decisivo per il recupero del box office italiano dopo la pandemia, è stato in netta prevalenza femminile (nell’imbarazzo degli astanti, in netta prevalenza maschi, per il timido applauso “chiamato”). A fine settembre l’analisi dei numeri dirà se la rivoluzione preparata dal biglietto scontato è realmente avvenuta. E chi l’ha trainata per davvero.

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