I discussi accordi provvisori dello sciopero degli attori salvano (e sconcertano) i produttori indipendenti

A quasi tre settimane dall'inizio dello sciopero, sono stati emessi più di 100 accordi provvisori che consentono alle produzioni indie di andare avanti. Ma rimangono dubbi su chi abbia i requisiti e sui rischi che potrebbero correre una volta terminato lo sciopero

Quando le riprese di Exhibiting Forgiveness, il primo film del pittore afro-americano Titus Kaphar, sono iniziate a giugno nel New Jersey, i produttori del film indipendente si stavano preparando a un potenziale sciopero del sindacato degli attori.

“Abbiamo iniziato con le dita incrociate” ha confessato il produttore Jamie Patricof, che vede protagonista un cast di attori iscritti al sindacato non ancora noti, tra cui almeno un candidato all’Oscar.

I produttori, tra cui la presidente della Producers Guild Stephanie Allain e il regista di Blue Valentine Derek Cianfrance, sono rimasti in stretto contatto con il loro rappresentante SAG-AFTRA mentre i colloqui tra il sindacato degli attori e l’Alliance of Motion Picture Television Producers (associazione di categoria che rappresenta società di produzione televisive e cinematografiche, ndr) proseguivano nel mese successivo e hanno assunto un avvocato giuslavorista per aiutarli a navigare il sistema. Quando il 13 luglio la SAG-AFTRA ha ufficialmente indetto lo sciopero, Exhibiting Forgiveness aveva ancora cinque giorni di riprese e il film è stato una delle prime produzioni a richiedere e ricevere uno degli accordi provvisori del sindacato.

“Se non l’avessimo fatto, il film sarebbe sparito”, dice Patricof. “Eravamo disperati. Spero di non aver accettato di dare via il mio primogenito, ma è possibile che l’abbia fatto” ha sottolineato scherzando.

Gli accordi: un’ancora di salvezza con dei lati poco chiari

La SAG-AFTRA ha approvato più di 100 di questi accordi, che consentono alle produzioni di procedere se rispettano i termini stabiliti dal sindacato, e il suo dipartimento contrattuale ne sta esaminando altre centinaia. Per i produttori indipendenti che li firmano, gli accordi sono un’ancora di salvezza, ma confusi e un po’ spaventosi da firmare.

I piccoli Studios che non fanno parte dell’AMPTP, tra cui Lionsgate, A24 e Neon, sono ammissibili, così come i film finanziati in modo indipendente.

Tra i progetti che hanno ricevuto accordi provvisori finora ci sono The Gray House di Kevin Costner, The Watchers di Ishana Night Shyamalan e Death of a Unicorn di A24.

I termini degli accordi, che sono esposti in un documento di 70 pagine basato in gran parte sull’ultima controfferta del sindacato agli Studios prima che le trattative si interrompessero, includono un aumento dell’11% della paga minima per gli attori, un aumento del 23% per gli stuntman, un aumento dei contributi ai fondi sanitari e pensionistici, richieste di condivisione dei ricavi e linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Gli accordi provvisori sono diventati un parafulmine sui social media per alcuni attori di Hollywood che ritengono che violino lo spirito dello sciopero: Sarah Silverman ha condiviso un video in cui si dichiara “incazzata” per questi accordi. La SAG-AFTRA, tuttavia, ha definito gli accordi “una parte fondamentale del nostro approccio strategico” e ha affermato che la volontà dei produttori indie di sottoscriverli è la prova che i termini contrattuali rifiutati dall’AMPTP “sono in realtà ragionevoli e appropriati”.

Cosa succederà dopo che sarà trovato un accordo?

“Prima dello sciopero, i film indipendenti si erano in gran parte fermati perché nessuno riusciva a ottenere i titoli di completamento”, dice un produttore che ha concluso un accordo provvisorio per un film che era in produzione quando è iniziato lo sciopero. “Abbiamo puntato tutto sulla speranza che la SAG-AFTRA non scioperasse, e anche se lo sciopero e la conseguente chiusura ci hanno danneggiato molto, siamo fortunati ad essere riusciti a terminare i lavori”.

Quando la SAG-AFTRA e l’AMPTP troveranno finalmente un accordo, quel contratto sostituirà gli accordi provvisori. Per i produttori che stanno ottenendo questi contratti, non è chiaro cosa significhi per loro. Secondo un produttore che ha ottenuto un accordo provvisorio, non è chiaro “quali tariffe si applichino quando, a chi e come si procederà effettivamente a un conguaglio una volta concluso un accordo più completo”. Se l’accordo definitivo che gli Studios raggiungono con la SAG-AFTRA è meno generoso degli accordi provvisori, cosa che sembra probabile, secondo questo produttore, “le probabilità di recuperare tutto ciò che si è già pagato sono scarse”.

C’è anche il problema della vendita dei film realizzati in base agli accordi provvisori una volta terminati. “Apple, Netflix o Focus compreranno un film che ha firmato un accordo provvisorio?”, si chiede il produttore. Alcuni distributori hanno dichiarato che compreranno, soprattutto se ci sono pochi film in lavorazione in questo momento; altri stanno effettuando una revisione legale. Se i distributori non compreranno contenuti realizzati con un accordo provvisorio, nessuno li firmerà”.

Inoltre, il fatto che un produttore o una società ottenga uno degli accordi, non significa che i talenti vogliano approfittarne. “Resta da vedere quale sarà la decisione di ogni singolo artista”, afferma un dirigente di una società che non fa parte dell’AMPTP.

Le perplessità dei produttori indipendenti

Il 29 luglio Viola Davis ha annunciato il suo abbandono del film G20 della MRC, che doveva essere distribuito da Amazon (la MRC non è membro dell’AMPTP, mentre Amazon lo è). La SAG-AFTRA ha concesso al film un accordo provvisorio, in parte perché le riprese erano previste in Sudafrica. Ma Davis ha dichiarato: “Non ritengo opportuno che questa produzione vada avanti durante lo sciopero”.

Molti produttori indipendenti hanno espresso la loro perplessità sul fatto che il film di Davis abbia ottenuto un accordo provvisorio, dato che Amazon ne è il distributore; c’è anche preoccupazione per il fatto che lo show Tehran, un thriller di spionaggio girato in Israele, abbia ottenuto un accordo provvisorio. La SAG-AFTRA ha dichiarato che i progetti in corso in alcuni Paesi esteri devono rispettare le leggi sul lavoro di quei Paesi per quanto riguarda i calendari degli scioperi.

Alcuni produttori indipendenti che si trovano ad affrontare il complesso panorama degli scioperi sperano che gli accordi contribuiscano a dare impulso a quello che è un settore difficile anche nei momenti migliori.

“Sono una sindacalista”, dice Allain, che è anche membro della WGA. “Sono solidale. Stiamo seguendo le regole. Con tutto il tempo e gli sforzi che si fanno per realizzare un film indipendente al giorno d’oggi, non sarebbe fantastico se il mondo indipendente potesse davvero prosperare in questo momento?”.

Servizio aggiuntivo di Katie Kilkenny
Traduzione di Pietro Cecioni