Secondo un sondaggio Gallup pubblicato mercoledì 30 agosto, il 72% degli statunitensi è più solidale con la situazione degli autori televisivi e cinematografici che con quella degli Studios, nell’ambito dello sciopero.
Solo il 19% degli intervistati si sente vicino ai membri dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers, il gruppo che rappresenta i principali Studios. Inoltre, il 67% dei partecipanti si è definito dalla parte degli attori televisivi e cinematografici, rispetto al 24% che si è schierato con gli Studios.
Le condizioni dello sciopero
I risultati arrivano mentre la Writers Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori, è in sciopero dal 2 maggio e la SAG-AFTRA, sindacato degli attori, dal 14 luglio. Non ci sono state novità nelle trattative tra WGA e AMPTP da quando le due parti hanno ripreso i colloqui, l’11 agosto. Il 22 agosto, gli Studios hanno reso pubblici i dettagli della loro controfferta, affermando che la loro “priorità è porre fine allo sciopero”. Tuttavia, la WGA ha parlato della presunta offerta, definendola “qualcosa, ma di certo non abbastanza”.
La SAG-AFTRA ha inviato un messaggio ai suoi membri il 27 agosto, affermando che non c’è stato alcun movimento nelle trattative. “Il team negoziale della SAG-AFTRA è pronto a tornare al tavolo in qualsiasi momento per garantire un accordo equo. Purtroppo, come abbiamo visto dalle recenti notizie sui negoziati WGA, sembra che l’AMPTP non sia ancora disposta giungere a un accordo in grado di porre fine agli scioperi”, si legge nel comunicato.
L’AMPTP ha anche ingaggiato un’importante società di pubbliche relazioni con sede a Washington D.C., specializzata in gestione delle crisi, come sostegno per la comunicazione.
Il sondaggio Gallup è stato condotto tramite interviste telefoniche nel mese di agosto, su un campione casuale di poco più di 1.000 adulti residenti in tutti e 50 gli Stati e nel District of Columbia.
L’analisi ha anche rilevato un elevato sostegno generale ai sindacati, con l’approvazione del 67% degli intervistati, in leggero calo rispetto al 71% di un anno fa. Tuttavia, questo è il quinto anno consecutivo che le risposte a questa domanda superano la media a lungo termine del 62%.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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