Hollywood: sarà una “lotta esistenziale” se gli attori si uniranno allo sciopero degli sceneggiatori

Il sindacato degli interpreti avvia i negoziati con Studios e piattaforme dopo aver votato sì al possibile ricorso all'interruzione del lavoro: gli effetti sulla produzione cinematografica e televisiva si stanno già facendo sentire

È dal 1980, quando la lotta per i diritti residuali su tecnologie ormai obsolete come le videocassette e la tv via cavo fece fermare le produzioni, che gli attori di Hollywood non scioperano contro i grandi Studios cinematografici e televisivi. Ma con il voto del sindacato degli attori (SAG-AFTRA), che ha autorizzato lo sciopero con un margine di quasi il 98%, un’altra storica azione sindacale è possibile, per una nuova tecnologia: lo streaming. E l’interruzione del lavoro porterebbe a una battuta d’arresto della produzione, già ridotta a causa dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood in corso.

“Ho votato sì all’autorizzazione allo sciopero perché gli attori sono stati penalizzati dallo streaming”, afferma Nadia Alexander, membro della SAG e della Writers Guild of America. “Tutti i creatori lo sono”. La SAG-AFTRA sciopererà se non riuscirà a trovare un accordo su un nuovo contratto con l’Alliance of motion picture and television producers entro il 30 giugno. Con lo sciopero degli sceneggiatori che sta entrando nella sua sesta settimana, le produzioni con writers room hanno già bloccato tutti gli show di tarda serata e serie importanti come Abbott Elementary della ABC e Stranger Things di Netflix. Ma altre produzioni, come il set britannico de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere di Prime Video, hanno continuato a girare con produttori non-sceneggiatori sul set.

Lo sciopero ferma le produzioni

Se lo sciopero degli attori diventasse ufficiale, le riprese di film e programmi tv sceneggiati diventerebbero quasi impossibili per le aziende statunitensi. La semplice minaccia di uno sciopero della SAG ha avuto un effetto dissuasivo su alcuni settori: le compagnie di assicurazione hanno iniziato a rifiutarsi di garantire le produzioni cinematografiche indipendenti almeno fino al 30 giugno. I produttori hanno dovuto interrompere le riprese del film indipendente The Island con Joaquin Phoenix e Rooney Mara, che avrebbe dovuto iniziare le riprese in Spagna a fine maggio, dopo che non sono riusciti a ottenere una garanzia.

“Se la SAG non sciopera, si pensa di poter organizzare le produzioni per settembre o ottobre”, afferma il produttore Ted Hope, che ha co-diretto la divisione cinematografica di Prime Video fino a giugno 2020. Hope aveva già pronto un film con cast e finanziamenti, che ha dovuto mettere in pausa a causa del potenziale sciopero della SAG. “Se la SAG sciopera, queste discussioni non avverranno finché non ci sarà un altro segnale. La gente è preoccupata. Molti credono che lo sciopero si protrarrà fino alla fine dell’anno”.

I risultati del voto degli attori sull’autorizzazione sono arrivati meno di 48 ore dopo che la Directors Guild ha raggiunto il proprio accordo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (associazione di categoria che rappresenta società di produzione televisive e cinematografiche), sorprendendo molti operatori del settore che pensavano che la DGA avrebbe atteso i risultati del voto degli attori per avere più leva nelle trattative. “Se scioperiamo tutti, l’AMPTP dovrà chiudere bottega”, dice Alexander. “I registi si presenteranno al lavoro e non ci saranno né attori né sceneggiatori. Cosa dirigeranno, esattamente?”.

Attori e sceneggiatori sulla stessa linea

Alcuni sperano che uno sciopero dei 160.000 artisti del sindacato attori possa far cessare più rapidamente le agitazioni sindacali del settore. “Mi piacerebbe che la SAG si unisse allo sciopero”, dice uno sceneggiatore candidato all’Oscar che fa parte della WGA e della DGA. “Sarebbe un vantaggio per tutti. Questo porterebbe a una conclusione più rapida. Gli attori hanno delle rimostranze legittime. Se ci fosse un flusso costante di celebrità che parlano di queste aziende in modo da metterle a disagio, sarebbe utile”.

Gli attori sono allineati con gli sceneggiatori su molte questioni chiave, tra cui il problema della riduzione dei loro compensi a causa dell’inflazione e del passaggio allo streaming, nonché le preoccupazioni sull’uso dell’intelligenza artificiale nei lavori dell’industria dell’intrattenimento. Ci sono anche alcune questioni di contrattazione che riguardano specificamente gli attori, come il desiderio di porre dei limiti all’uso da parte degli Studios dei provini autoregistrati, che sono diventati la norma durante la pandemia. “Stiamo uscendo da una pandemia in cui molti attori credevano che le cose sarebbero presto tornate alla normalità”, afferma Aleisha Force, membro della SAG-AFTRA. “Ma la nostra nuova normalità è questa lotta esistenziale”.

Il potenziale impatto economico

Molti sostengono che questo movimento sindacale hollywoodiano sia diverso dallo sciopero degli sceneggiatori del 2007-08, in quanto non si concentra solo sull’ottenimento di nuovi benefici contrattuali, ma anche su come affrontare un più ampio cambiamento dell’industria. “Questo è sempre stato un settore precario, ma non ho mai sentito così tante contestazioni all’interno dell’industria”, dice Hope. “C’è una nuova consapevolezza del fatto che forse abbiamo iniziato a rovinare la nostra stessa attività con il modo in cui gestiamo le cose. Tutti riconoscono che lo scontro è tra la classe dei creatori e il mercato azionario globale, che premia questo atteggiamento di crescita ad ogni costo”.

Sceneggiatori, registi, produttori e attori si pongono ora domande ideologiche più ampie. “La tecnologia sta alterando il tessuto dell’industria?”, si chiede lo sceneggiatore candidato all’Oscar. “Più che una lotta puramente economica, questa è una lotta sui valori, su come veniamo trattati”.

Quando gli sceneggiatori scioperarono 15 anni fa, l’impatto economico dei 100 giorni di astensione dal lavoro fu di circa 2 miliardi di dollari, equivalenti a 2,8 miliardi di dollari di oggi, con ripercussioni non solo sugli studios ma anche su alberghi, ristoranti, edilizia e altre industrie che servono Hollywood.

L’impatto potenziale di un doppio sciopero è sconosciuto, ma molti operatori del settore hanno già visto una diminuzione delle opportunità di lavoro e hanno iniziato a stringere la cinghia. “Da quando la WGA ha iniziato a scioperare, non ho più avuto provini davanti alla macchina da presa”, aggiunge Force. “Ero da Erewhon due giorni fa”, dice lo sceneggiatore. “E mi sono detto: fanculo Sono appena tornato da Costco per la prima volta dopo due anni”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga