Hollywood: dall’IA ai diritti residuali, ecco i dettagli dell’accordo tra gli sceneggiatori e gli Studios

Protezioni contro la scrittura (o la riscrittura) di materiale originale da parte delle intelligenze artificiali, ma anche importanti novità sulle "writers room" e la trasparenza dei dati: il sindacato degli autori ha rivelato i contenuti dell'intesa, vista con attenzione dai colleghi di tutto il mondo. Ora la parola passa agli iscritti per il voto di ratifica

Restrizioni sull’uso dell’intelligenza artificiale, personale minimo nelle writers room televisive e un premio streaming basato sui telespettatori. Questi sono alcuni dei (numerosi) punti del contratto triennale stipulato dalla Writers Guild of America con gli Studios e gli operatori di streaming, i cui dettagli sono stati resi noti martedì 26 ai membri del sindacato. L’attesissimo accordo include anche disposizioni che sanciscono un secondo “gradino” per gli accordi con gli sceneggiatori, un aumento dei diritti residuali all’estero e aumenti annuali della retribuzione minima del 5%, 4% e 3,5% nel corso del contratto.

Nuove protezioni sull’IA

Per quanto riguarda il rapido sviluppo della tecnologia dell’IA, il sindacato ha ottenuto protezioni contro la scrittura o la riscrittura di materiale originale da parte dell’IA nell’ambito dell’MBA (mutual beneficial agreement, termine tecnico che indica appunto un accordo mutualmente beneficiario, ndt) o l’utilizzo come “materiale di partenza” per l’adattamento. Gli sceneggiatori possono ancora utilizzare l’IA come strumento se l’azienda per cui lavorano lo consente; tuttavia, non possono essere obbligati a usarla e le aziende devono dichiarare se forniscono agli sceneggiatori materiale generato dall’IA durante il processo di scrittura.

Inoltre, “la WGA si riserva il diritto di affermare che lo sfruttamento del materiale degli scrittori per formare l’IA è vietato dall’MBA o da altre leggi”, ha dichiarato il sindacato nella sua sintesi dell’MBA 2023.

Streaming e diritti residuali

Una priorità importante e spinosa per il sindacato in questo ciclo di negoziati è stata assegnare il compenso ai programmi in streaming di successo: il sindacato ha proposto di “stabilire una quota residuale basata sui telespettatori, oltre all’attuale quota residuale fissa, per premiare i programmi con un maggior numero di telespettatori” e di “richiedere la trasparenza sulle visualizzazioni dei programmi”.

Il compromesso con gli Studios prevedeva l’istituzione di nuovi diritti residuali che avrebbero premiato i progetti “visti dal 20% o più degli abbonati nazionali al servizio nei primi 90 giorni di uscita, o nei primi 90 giorni di qualsiasi anno di esposizione successivo”.

I film e le serie realizzati per lo streaming avranno un bonus pari al 50% della quota residuale fissa nazionale ed estera una volta raggiunto questo parametro, che si tradurrà in bonus di 9.031 dollari per un episodio di mezz’ora sui principali servizi di streaming e di 40.500 dollari per un lungometraggio in streaming con un budget superiore ai 30 milioni di dollari.

Compromesso sulla trasparenza

Sul tema della trasparenza dello streaming, il compromesso è stato limitato. Il sindacato avrà accesso riservato al “numero totale di ore trasmesse in streaming, sia a livello nazionale che internazionale, di programmi in streaming autoprodotti ad alto budget (ad esempio, una serie originale di Netflix)” e “potrà condividere le informazioni con gli iscritti in forma aggregata” – in altre parole, ci sarà una maggiore trasparenza, ma i servizi di streaming non stanno esattamente aprendo le loro banche dati al pubblico.

La questione spinosa delle writers room

Per quanto riguarda le dimensioni minime delle writers room, a maggio la corporazione aveva chiesto uno staff minimo di sei sceneggiatori e uno sceneggiatore aggiuntivo ogni due episodi successivi, con un massimo di 12 persone per i programmi sceneggiati con ordine di pre-serie. L’accordo provvisorio prevede un organico minimo di tre sceneggiatori-produttori per la prima stagione di uno show per le development room che durano 20 settimane o più, con una formula per le stagioni aggiuntive legata al numero di episodi.

La dimensione minima della redazione è stata una delle questioni più spinose durante i cinque mesi di interruzione del lavoro, poiché in precedenza gli showrunner erano in grado di determinare la dimensione dei loro staff di sceneggiatori.

Altri limiti imposti agli Studios

La WGA ha spinto per ottenere requisiti minimi nel tentativo di impedire agli Studios e agli streamer di impiegare l’intelligenza artificiale nel tentativo di risparmiare sui costi degli sceneggiatori. Altre conquiste riguardano la durata dell’impiego degli scrittori negli show sceneggiati, con le development room che ora garantiscono almeno 10 settimane consecutive e le post-greenlight room che assicurano 20 settimane.

Questi termini si applicheranno alle stagioni in cui il primo episodio viene scritto dopo il 1° dicembre 2023, il che significa che i programmi preesistenti non dovranno aderire ai requisiti di dimensione e durata della redazione.

La WGA ha iniziato lo sciopero chiedendo un aumento cumulativo dei diritti residuali del 16% nel corso del triennio MBA, ottenendo il 12,5%. Il sindacato ha inoltre ottenuto un aumento del contributo del datore di lavoro al fondo sanitario del sindacato, basato sui guadagni dichiarabili, dello 0,5% nel secondo anno del contratto (passando dall’11,5% al 12%).

Gli Studios e i “gradini” dei pagamenti

Nell’ambito dell’intesa sottoscritta, gli sceneggiatori hanno ottenuto dagli Studios la garanzia di un secondo “gradino”, o livello di pagamento, nei loro accordi “ogni volta che uno scrittore viene assunto per una prima bozza di sceneggiatura per il 200% o un importo inferiore ai minimi, comprese le sceneggiature originali e non originali”. Il sindacato ha ottenuto la nuova formula residuale per l’estero che la Directors Guild of America ha ottenuto nel suo accordo del 2023, che basa il pagamento sul numero di abbonati stranieri del servizio.

Sembra che il sindacato non abbia ottenuto dall’AMPTP un impegno che permetta ai membri di rifiutarsi di attraversare i picchetti degli altri sindacati senza conseguenze, come avevano chiesto a partire da agosto, dato che la SAG-AFTRA è ancora in sciopero.

Il contratto triennale è ancora soggetto a un voto di ratifica da parte degli iscritti e potrà entrare in vigore se la maggioranza degli aventi diritto si esprimerà a favore. In caso contrario, i negoziatori del sindacato dovranno tornare al tavolo delle trattative per trovare un accordo che possa essere approvato dagli iscritti.

Il voto di ratifica del contratto si svolgerà tra il 2 e il 9 ottobre.

Traduzione di Pietro Cecioni