Meg Ryan e la scelta di prendersi una pausa da Hollywood: “È un lavoro, non uno stile di vita”

"Sentivo che c'erano tante altre parti della mia esperienza come essere umano che volevo sviluppare", ha spiegato la star e regista di What Happens Later, in cui recita al fianco di David Duchovny

Meg Ryan ha spiegato che la sua assenza quasi decennale da Hollywood è stata una scelta attiva, dovuta alla volontà di mantenere una vita oltre le telecamere. In una storia di copertina per la rivista People per la sua nuova commedia romantica What Happens Later, la regista e attrice ha parlato della sua pausa di otto anni dallo schermo e di cosa l’ha riportata alla recitazione nel suo ultimo film.

Parlando del distacco da Hollywood, Ryan ha detto semplicemente di vedere il lavoro come tale e di volersi concentrare su altri elementi della sua vita. “È bello pensarla come una professione e non come uno stile di vita. Questo è un ottimo modo per orientarmi”, ha spiegato.

Parte di quella pausa consisteva nel concentrarsi sul suo ruolo di madre. Per il figlio Jack, ora 31enne, avuto con l’ex marito Dennis Quaid e per la figlia diciottenne Daisy, che ha adottato nel 2006. “Sentivo che c’erano tante altre parti della mia esperienza come essere umano che volevo sviluppare”, ha continuato.

L’ultima volta di Meg Ryan al cinema è stato il suo debutto alla regia nel 2015, Ithaca. Ora, l’attrice ritorna dietro la macchina da presa con What Happens Later, in cui recita al fianco di David Duchovny.

La pellicola, che ha ottenuto un accordo provvisorio dal sindacato degli attori SAG-AFTRA per la promozione, segue due ex fidanzati bloccati di notte in un aeroporto dopo che i loro voli hanno subito un ritardo. Ryan l’ha descritto come un “piccolo giro sulle montagne russe tra queste due persone. E in un certo senso pone allo spettatore la domanda: ‘finiranno o non finiranno insieme?'”

“Questi due individui si sono spezzati il cuore a vicenda molto tempo fa. E alla fine dei conti sono grati per questo”, ha raccontato a People. “L’essenza di tutto ciò sono queste persone bloccate insieme. Adoro l’idea che siano trattenuti in uno spazio che, per quanto sembri conflittuale, magari li porterà a curare il loro rapporto”.