Paramount Global rivede la strategia sullo streaming. Ma il colosso non si ferma di fronte agli scioperi

"Speriamo in una risoluzione tempestiva e ci impegniamo a trovare una strada per il futuro, ma allo stesso tempo abbiamo la responsabilità di ridurre al minimo le interruzioni", ha dichiarato l'Ad Bob Bakish

Paramount Global sta rivedendo la sua strategia sullo streaming. Un processo che – secondo i dirigenti – ridurrà anche il costo stesso dei contenuti in favore di una maggiore redditività, garantendo al contempo una minore dispersione degli abbonati. Stando ai dati comunicati durante la conferenza stampa, infatti, la major di New York ha raggiunto in quest’ultimo trimestre circa 61 milioni di abbonati a Paramount+ in tutto il mondo. Si tratta di un leggero aumento rispetto ai 60 milioni annunciati nei report dello scorso trimestre.

L’amministratore delegato Bob Bakish e il direttore finanziario Naveen Chopra hanno illustrato agli analisti il nuovo piano strategico, con riferimento a una “serie di contenuti in evoluzione” della società. “Come ha sottolineato Bob, non c’è dubbio che produciamo grandi contenuti, ma è altrettanto importante che lo facciamo in modo efficiente”, ha affermato Chopra.

La nuova strategia per lo streaming

“Nello streaming – continua Chopra – ci stiamo concentrando sull’ottimizzazione della spesa, dei contenuti e del marketing, le maggiori categorie di spesa nel nostro bilancio dello streaming”.

Chopra ha inoltre dichiarato che il colosso sta utilizzando i dati interni per modificare la propria offerta di contenuti, e si concentrerà quindi su “segmenti di pubblico specifici accuratamente selezionati”. L’azienda, ha sottolineato il direttore finanziario, ha “sviluppato la propria strategia di programmazione per servirli in modo ancora più efficiente”. “Stiamo raggiungendo questo obiettivo sfruttando sempre di più i contenuti delle varie piattaforme, appoggiandoci ai franchise”, spiega Chopra.

“Ora che disponiamo di più dati, siamo sempre più in grado di utilizzare gli strumenti analitici per capire come servire al meglio questi segmenti chiave di pubblico”. E continua: “Così possiamo allontanarci dal cosiddetto “focus sul volume” e concentrarci maggiormente sulla garanzia di avere i contenuti giusti per il pubblico giusto, al momento giusto”.

La rimozione dei contenuti

All’interno di questa strategia rientra quindi anche la mossa di rimuovere alcuni contenuti dalla propria piattaforma, nel tentativo di proporre al pubblico programmi che sono il risultato di “scelte intelligenti ed efficienti garantite anche dai dati”, come aveva dichiarato un portavoce di Paramount+ a The Hollywood Reporter. Da qui la decisione di togliere “contenuti selezionati” per ottimizzare l’offerta, in perfetta sinergia con i programmi di Showtime.

“Abbiamo definito Paramount+ come notizie, sport e una montagna di intrattenimento”, ha dichiarato Bakish durante la conferenza stampa. “Il fatto è che guardando i dati alla luce del sole, notiamo che gli spettatori sportivi guardano programmi di intrattenimento”, aggiunge l’Ad.

“Per esempio, probabilmente, dobbiamo fare di meno per gli spettatori della NFL (National Football League, ndr) in autunno e fare di più per gli spettatori fuori dall’autunno, perché possiamo contare sulla NFL. Questo è un esempio di messa a punto della nostra strategia”. A tal fine, cambierà anche la strategia di rilascio dei programmi in streaming. “Vogliamo garantire al pubblico contenuti da godersi durante tutto l’anno – spiega Chopra – non troppo, ma neanche troppo poco”.

L’aumento degli abbonati

Sul fronte dello streaming, i ricavi degli abbonamenti sono aumentati del 21% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,2 miliardi di dollari, grazie alla crescita del numero di abbonati rispetto al secondo trimestre del 2022 e alla crescita della pubblicità digitale. Ma in generale, la società ha registrato una perdita operativa trimestrale (rettificata prima di ammortamenti e svalutazioni) di 424 milioni di dollari, rispetto ai 511 milioni dello scorso trimestre e ai 445 milioni di un anno fa.

Per quanto riguarda la diminuzione degli abbonamenti netti, il direttore finanziario Naveen Chopra ha dichiarato che i numeri riflettono la “debolezza stagionale” e il “cambiamento strategico dei contenuti rilasciati per allinearsi al lancio di Paramount+ con Showtime”. La crescita degli abbonati dovrebbe essere maggiore nella seconda metà dell’anno, ma Chopra ha sottolineato che il terzo trimestre vedrà una perdita di poco più di 1 milione di abbonati. Il motivo di tale perdita è la ristrutturazione di un accordo sul servizio in America Latina.

Prospettive di crescita di Paramount Global

Nel 2024, l’azienda prevede di raggiungere una crescita di oltre il 20% del fatturato medio per utente su Paramount+ a livello globale, ha dichiarato Chopra. Questo risultato dovrebbe essere raggiunto grazie ai benefici per l’intero anno dell’aumento di prezzo nazionale, entrato in vigore a partire dal 27 luglio 2023. Ma anche grazie all’introduzione internazionale di pacchetti di abbonamenti e di “prezzi rivisti in alcuni mercati”.

Oltre all’aumento della crescita degli abbonati in Europa occidentale, Canada e Australia, si prevede che la piattaforma Paramount+ beneficerà della combinazione con Showtime, che è stata ufficialmente incorporata lo scorso giugno. Questo dovrebbe aiutare a compensare la fragilità commerciale che Paramount continua a riscontrare nelle sue reti televisive.

Tv, editoria e intrattenimento

I ricavi pubblicitari riflettono la “continua debolezza” della divisione tv, e sono scesi del 10% rispetto allo scorso trimestre. Tuttavia, secondo il comunicato stampa, Paramount afferma che “il mercato nazionale, il settore farmaceutico, la vendita al dettaglio, i film e i viaggi stanno mostrando segni di crescita”. Ciò è avvenuto dopo un calo dell’11% dei ricavi pubblicitari televisivi nel trimestre precedente e un calo del 7% nel quarto trimestre del 2022.

Sono diminuiti anche i ricavi del segmento dell’intrattenimento su pellicola, con una perdita del 39% rispetto all’anno precedente e raggiungendo gli 831 milioni di dollari. Rispetto al secondo trimestre 2022, infatti, c’è stato un enorme fatturato di circa 1,4 miliardi di dollari per via dell’uscita nelle sale di Top Gun: Maverick.

Paramount Global ha inoltre annunciato un accordo, atteso da tempo, per la vendita del segmento editoriale Simon & Schuster. Secondo quanto dichiarato dai dirigenti, la casa editrice sarà venduta alla società di private equity KKR per 1,62 miliardi di dollari e il ricavato sarà utilizzato per contribuire a ridurre il debito. In precedenza il gigante dei media aveva cercato di vendere Simon & Schuster alla casa editrice Penguin Random House, in un accordo da 2,2 miliardi di dollari, ma la vendita era stata bloccata da un giudice federale per motivi di antitrust.

Infine, il fatturato totale del colosso dell’intrattenimento è stato di 7,6 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 7,8 miliardi del secondo trimestre del 2022. La società ha registrato una perdita operativa di 250 milioni di dollari rispetto agli utili di 819 milioni di dollari di un anno fa.

Lo sciopero di Hollywood

Durante la conferenza stampa, l’amministratore delegato Bob Bakish ha affrontato il tema dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori, menzionando la collaborazione “cruciale” degli Studios con gli artisti. Tuttavia, ha aggiunto che lo studio si è preparato a resistere allo sciopero modificando il suo palinsesto autunnale con serie già acquisite come Yellowstone, concentrandosi sulla sua linea sportiva e concedendo in licenza i suoi contenuti a terzi, oltre a condividere i contenuti sulle sue piattaforme.

Bakish ha inoltre sottolineato che l’azienda ha più di 85 serie internazionali sceneggiate e non sceneggiate Paramount+ Originals già prodotte, in fase di produzione o in fase di lancio, oltre a più di 20 versioni locali di format globali non sceneggiati, il cui debutto è previsto entro il 2024.

“Siamo addolorati dal fatto che, come settore, non siamo riusciti a raggiungere un accordo che avrebbe evitato tutto questo. La nostra partnership con la comunità creativa è fondamentale per la salute del nostro business. Per questo motivo speriamo in una risoluzione tempestiva e ci impegniamo a trovare una strada per il futuro. Allo stesso tempo, abbiamo la responsabilità di ridurre al minimo le interruzioni”, ha dichiarato Bakish.

I contenuti già pronti

Alla domanda se gli scioperi avrebbero avuto un impatto sull’uscita dei prossimi film della Paramount, Bakish ha sottolineato “un numero significativo” di film che hanno già completato la produzione, tra cui Killers of the Flower Moon, Bob Marley: One Love, IF di John Krasinski nonché A Quiet Place: Day One e il musical Mean Girls per Paramount+.

Sebbene siano stati ultimati, Bakish ha dichiarato che gli scioperi “presentano alcune sfide di marketing”, che lo studio sta valutando. Alcune delle pellicole originali, la cui uscita su Paramount+ era prevista in precedenza per il quarto trimestre, slitteranno al 2024 “a causa dei ritardi di produzione dovuti allo sciopero”, ha aggiunto Chopra.

La società ha registrato un flusso di cassa libero di 210 milioni di dollari nel secondo trimestre, con un “impatto limitato degli scioperi”, secondo Chopra, che ha anche stimato che il flusso di cassa libero nella parte finale dell’anno sarà “significativamente più alto” di quanto previsto in precedenza.

Traduzione di Pietro Cecioni