Sciopero degli sceneggiatori: gli Studios rompono il silenzio sull’intelligenza artificiale

Un documento illustra la posizione dell'Amptp nelle trattative in corso e si oppone all'affermazione che gli Studios, insieme alle piattaforme streaming, abbiano creato una "gig economy"

L’Alliance of Motion Picture and Television Producers, la coalizione di Studios e piattaforme streaming hollywoodiani che negozia con i sindacati, ha rotto il silenzio sulle principali questioni che hanno contribuito allo stallo con la Writers Guild of America, che a sua volta ha portato allo sciopero in corso.

L’Alliance, che negli ultimi anni ha generalmente tenuto un basso profilo durante le trattative sindacali, è rimasta in silenzio da quando il sindacato degli scrittori ha proclamato l’attuale interruzione del lavoro, dopo il fallimento dei negoziati del primo maggio.

Nel frattempo, gli sceneggiatori hanno spiegato la loro versione dei fatti: i negoziatori del sindacato sostengono che il gruppo abbia fatto ostruzionismo sulla loro proposta per il materiale generato dall’IA, che abbia tentato di creare una “tariffa giornaliera” (introducendo essenzialmente un’opzione “day-player”) per gli sceneggiatori di commedie/varietà e che abbia rifiutato di negoziare sulla proposta della WGA di stabilire una dimensione minima per gli staff di sceneggiatori televisivi e una durata minima degli incarichi.

Il sindacato ha anche pubblicato un documento in cui condivide ciascuna delle sue proposte e le presunte risposte dell’Amptp, il cui contenuto ha fatto infuriare i suoi membri negli ultimi giorni. “Si è capito chiaramente che non erano davvero interessati a trovare un accordo. Quindi in realtà il risultato è stata una decisione delle aziende, non nostra”, ha dichiarato il co-presidente del comitato negoziale della WGA David Goodman a The Hollywood Reporter, dopo che le trattative si sono interrotte la sera del primo maggio.

Gli Studios parlano di IA e colloqui interrotti

In un documento di quattro pagine, condiviso giovedì dall’Amptp, il gruppo ha in parte confutato, punto per punto, questa versione dei fatti, ma ha soprattutto spiegato la sua posizione su proposte chiave come la regolamentazione dell’uso dell’IA e le “mini-rooms”.

Per quanto riguarda il tema caldo dell’IA, l’Amptp ha dichiarato che la tecnologia “solleva questioni creative e legali difficili e importanti per tutti”. Il gruppo ha aggiunto che “gli sceneggiatori vogliono poter utilizzare questa tecnologia come parte del loro processo creativo, senza cambiare il modo in cui vengono determinati i credits, il che è complicato dato che il materiale dell’IA non può essere protetto da copyright. Si tratta quindi di una questione che richiede ulteriori discussioni, che ci siamo impegnati a fare”. Il gruppo ha osservato che l’accordo della WGA definisce ancora lo “sceneggiatore” solo come una “persona”, il che significa che il materiale generato dall’IA non sarebbe ammissibile per la copertura contrattuale o per i credits delle sceneggiature.

L’Amptp ha spiegato la sua resistenza alla proposta della WGA di istituire una dimensione minima per gli staff di sceneggiatori, nonché una durata minima del rapporto di lavoro. (La WGA ha affermato che l’Amptp ha rifiutato le sue proposte in merito e che non ha voluto fare una controproposta).

L’Amptp ha sostenuto che la proposta porterebbe ad assumere sceneggiatori indipendentemente dal fatto che siano necessari o meno, una “soluzione uguale per tutti” che andrebbe contro la libertà creativa e metterebbe in difficoltà gli sceneggiatori che sono “l’unica voce dello show”. Il gruppo ha aggiunto: “Sebbene la WGA abbia sostenuto che la proposta è necessaria per ‘preservare gli staff di sceneggiatori’, in realtà si tratta di una quota di assunzioni incompatibile con la natura creativa del nostro settore”.

Per quanto riguarda l’affermazione della WGA, fatta il primo maggio dopo il fallimento delle trattative, secondo cui le pratiche dei grandi marchi di Hollywood avrebbero “creato una gig economy all’interno di una forza lavoro sindacale”, l’Amptp ha ribattuto che “la maggior parte” degli sceneggiatori televisivi lavora su base settimanale o episodica, con un numero garantito di settimane o di episodi per l’impiego, e che ha accesso a un fondo pensione (dopo aver guadagnato 5.000 dollari in un dato anno), a un piano sanitario e a un congedo parentale retribuito (dopo aver raggiunto la soglia di 42.000 dollari in quattro trimestri). Inoltre, la coalizione ha dichiarato: “I dati pubblicati dalla WGA stessa mostrano che il numero mediano di settimane di lavoro per uno sceneggiatore impegnato in una serie in streaming è compreso tra venti e ventiquattro”.

La WGA e l’Amptp rimangano molto distanti

Il documento dell’Amptp affronta anche i calcoli del sindacato sul valore della sua proposta sui livelli salariali (il valore è di circa 97 milioni di dollari l’anno, non di 41 milioni di dollari l’anno, come sostiene l’Amptp) ed espone la sua posizione sui diritti residuali sullo streaming estero. Il sindacato ha spinto per la creazione di nuove quote residuali per lo streaming basate sul numero di abbonati esteri di un servizio di streaming, cosa che, stando alla WGA, l’Amptp avrebbe accettato per i “principali servizi di streaming globali”, ma avrebbe rifiutato per Paramount+ e Max.

L’Amptp osserva che “le tariffe di abbonamento variano da Paese a Paese e in molti Paesi sono sostanzialmente inferiori a quelle degli Stati Uniti. Tuttavia, le aziende hanno riconosciuto l’importanza dello streaming estero e si sono offerte di aumentare i compensi per i diritti residuali”.

Nel complesso, il documento non smentisce la sensazione generale che la WGA e l’Amptp rimangano molto distanti nelle loro posizioni, anche in vista dell’inizio delle trattative con un altro sindacato (la Directors Guild of America), il 10 maggio. La WGA e l’Amptp non hanno ancora comunicato nuove date per la ripresa dei negoziati dopo il primo maggio.

Per quanto riguarda l’Amptp, i negoziati sono stati condotti da Carol Lombardini, dirigente esperta alla guida del gruppo dal 2009. Lombardini è stata la vice del gruppo durante lo sciopero WGA del 2007-2007, sotto l’allora capo negoziatore Nick Counter. Questo è il primo sciopero importante sotto la sua guida.

Traduzione di Nadia Cazzaniga