Sciopero degli sceneggiatori, per il sindacato gli studios “hanno chiesto di riaprire i colloqui”

Secondo una nota diffusa dalla Writers Guild of America agli iscritti, gli studios e gli streamer avrebbero avanzato la richiesta di un incontro per il 4 agosto: la prima volta da quando è stato indetto lo sciopero lo scorso primo maggio

La Writers Guild of America (il sindacato degli sceneggiatori, ndr), gli Studios e le piattaforme hanno finalmente fissato una data per incontrarsi: 4 agosto.

“L’AMPTP (associazione che rappresenta società di produzione televisive e cinematografiche, ndr), tramite Carol Lombardini, ha contattato oggi la WGA e ha richiesto un incontro venerdì 4 agosto per discutere delle trattative”, ha dichiarato il comitato di negoziazione della WGA in una dichiarazione ai suoi membri. “Ci metteremo in contatto con voi dopo l’incontro per fornirvi ulteriori informazioni. Come abbiamo già detto, diffidate delle voci. Ogni volta che ci saranno notizie importanti da condividere, le sentirete direttamente da noi”.

Il luogo dell’incontro tra i rappresentanti della WGA e dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers, il gruppo che negozia per conto delle principali società di intrattenimento, non è stato reso noto.

Un portavoce dell’AMPTP ha dichiarato: “Continuiamo a impegnarci per trovare un accordo vantaggioso per entrambi i sindacati”, riferendosi sia alla WGA che alla SAG-AFTRA, anch’essa in sciopero.

Il primo incontro tra sindacato e Studios

Si tratta del primo passo di quello che potrebbe essere un lungo processo di riavvicinamento tra le due parti. La WGA è in sciopero da circa 14 settimane dopo che le trattative contrattuali si sono interrotte a maggio per una serie di questioni. Il sindacato ha dichiarato che i produttori si sono rifiutati di accettare l’istituzione di un compenso basato sull’audience, la regolamentazione dell’intelligenza artificiale e la definizione di un numero minimo di dipendenti. Secondo un documento diffuso all’inizio di maggio, le due parti non sono riuscite a trovare un accordo anche su questioni come la garanzia di un secondo “passo” negli accordi con gli sceneggiatori e la concessione di un minimo settimanale per i membri della WGA nella post-produzione.

Nel frattempo, l’AMPTP ha spiegato che la questione dell’IA “richiede molte più discussioni, che siamo fermamente decisi a fare”, mentre il gruppo ha definito la proposta della quota minima di organico “incompatibile con la natura creativa del nostro settore”. Il gruppo ha inoltre respinto le affermazioni della WGA secondo cui le aziende di Hollywood avrebbero “tratto profitti da una gig economy sfruttando la forza lavoro sindacale”.

Dopo l’interruzione dei colloqui con gli sceneggiatori, il sindacato degli attori SAG-AFTRA ha indetto il proprio sciopero dopo la scadenza del contratto triennale e il mancato raggiungimento di un accordo tra le parti per la stipula di un nuovo contratto: il disaccordo si è incentrato su questioni come l’intelligenza artificiale e la proposta di concedere agli attori coinvolti nei progetti in streaming una parte dei ricavi degli abbonamenti.

In una dichiarazione di mercoledì, il direttore esecutivo nazionale e capo negoziatore della SAG-AFTRA, Duncan Crabtree-Ireland, ha affermato che “siamo pronti a di tornare al tavolo delle trattative in qualsiasi momento”. Crabtree-Ireland ha aggiunto: “Non abbiamo avuto notizie dall’AMPTP dal 12 luglio, da quando ci hanno detto che non sarebbero stati disposti a continuare i colloqui. L’unico modo per porre fine a uno sciopero è che le parti si parlino, e noi le esortiamo a tornare al tavolo per far tornare il settore al lavoro il prima possibile”.

Nel frattempo, il 23 giugno, la Directors Guild of America ha ratificato un accordo con i datori di lavoro. Nei colloqui con la DGA, il sindacato ha affrontato alcune questioni che si incrociano con quelle della WGA: l’ultimo contratto del sindacato contiene ad esempio alcune restrizioni sull’I.A. e stabilisce una nuova formula per i diritti residuali (li diritti sulle repliche, ndt) basata sul numero di abbonati – a livello internazionale – di una piattaforma.

Traduzione di Pietro Cecioni