Judd Apatow: “In futuro ci saranno meno serie tv. I colossi dello streaming non vogliono prendersi rischi”

L'attore, regista e produttore ha definito "spaventoso" l'accordo di licenza dei contenuti Hbo sulla piattaforma Netflix: "Si sono resi conto che possono risparmiare 200 milioni di dollari riproponendo Barnaby Jones"

Judd Apatow ha una sua opinione sullo stato attuale della televisione. Lo scrittore, produttore e attore statunitense ha infatti recentemente definito “spaventoso” il fatto che Netflix avesse preso in licenza serie tv dall’emittente Hbo.

In un’intervista a Vulture, Apatow ha spiegato che gli accordi di licenza tra i giganti dello streaming porteranno gli spettatori ad avere meno show da vedere. “Sull’argomento sono diviso in due”, ha spiegato il produttore. “C’è una parte di me che è un membro attivo del pubblico, e riguarderò volentieri Deadwood o NYPD Blue, o uno qualsiasi degli show di David Milch”.

Il regista di Questi sono i 40 ha però aggiunto: “Ma da creatore di prodotti televisivi, questa cosa mi spaventa”. “A questo punto il ragionamento delle piattaforme sarà: ‘Aspettate un attimo. Non abbiamo bisogno di spendere 200 milioni di dollari per un nuovo show. Possiamo semplicemente riportare Barnaby Jones‘”.

“E lo faranno,” continua Apatow, sottolineando che ci saranno “meno nuove serie”. “Netflix può semplicemente comprare gli show dalla Hbo, e suppongo che sia più economico che crearne di nuovi. E poi accadrà l’inverso: Netflix venderà i suoi show alla Hbo e si limiterà a trasmettere tutti gli episodi di Ballers per il resto della nostra vita”.

Lo scorso anno è stato rivelato dai giornali che diversi titoli di proprietà della Warner Bros. Discovery, tra cui Insecure e Sex and the City, sarebbero stati disponibili anche su Netflix, oltre che su Max. Le due piattaforme, rivali negli Stati Uniti, avrebbero stretto un accordo di co-esclusiva.

Colossi tecnologici e inseguire il successo

Secondo Apatow nell’industria televisiva ci sono “colossi aziendali e persone del mondo della tecnologia che si sono impadroniti della creatività”. “E per alcuni di loro – non tutti – l’intenzione è solo quella raggiungere più tempo di visione del pubblico online”.

“Non so se siano ossessionati dalla qualità della produzione cinematografica come lo sono stati altri proprietari di questa grandezza in passato. Ecco perché hanno iniziato a chiamarli ‘contenuti’. All’improvviso, hanno sminuito l’essenza stessa della serie tv,” aggiunge lo sceneggiatore e produttore di Girls. “Non credo che sarebbe così strano se si leggesse sul giornale che Pornhub ha comprato Paramount+”.

Apatow ha poi sottolineato l’importanza di correre dei rischi nella produzione cinematografica, citando come esempio Donna Langley della Universal, che ha scommesso sul premio Oscar Oppenheimer. Tuttavia, ha riconosciuto che l’industria di solito ama giocare a “seguire il leader”.

“Una cosa che la maggior parte delle persone non capisce, perché non si trova in una di quelle suite dirigenziali, c’è un prodotto di successo e poi si dice: ‘Oh, alla gente piace. Facciamone altri come quello’. Il pensiero non è più profondo di così”, continua il regista di 40 anni vergine. E conclude: “Si limitano a inseguire tutto ciò che ha successo, perché in genere le persone sono restie a correre rischi”.