Ragazze vincenti: Prime Video cancella la seconda stagione. Ora Sony vuole acquistare la serie

La piattaforma aveva ordinato una conclusione di quattro episodi per la rivisitazione in chiave queer del film di Penny Marshall del 1992. Ma ora ha cambiato idea, e scarica la colpa sullo sciopero. "Una vigliaccata" tuona la produttrice e showrunner Abbi Jacobson

Prime Video rimuove Ragazze vincenti – A League of Their Own dal suo palinsesto. Il gigante del’e-commerce e dello streaming ha invertito la rotta e ha cancellato il reboot a tema queer del film di Penny Marshall del 1992, che in precedenza aveva rinnovato per una seconda e ultima stagione di quattro episodi.

Secondo alcune fonti, la Sony Pictures Television, che produce lo show, intende acquistarlo con la speranza che possa trovare una nuova casa per la seconda stagione. I copioni di tutti e quattro gli episodi di quella che doveva essere la conclusione sono stati terminati prima che il sindacato degli sceneggiatori entrasse in sciopero il 2 maggio.

La decisione di cancellare la serie da parte degli showrunner Will Graham e Abbi Jacobson (che ne è anche protagonista) nasce in concomitanza con il primo doppio sciopero di Hollywood dagli anni Sessanta, che ha portato a un blocco della produzione.

Lo sciopero di Hollywood

Graham e Jacobson hanno lottato per ottenere una seconda stagione, mentre Prime Video e i produttori Sony Pictures Television negoziavano per abbassare il costo sulla licenza dello show. La scrittura e la pre-produzione della “miniserie” di quattro episodi, iniziata in primavera, è stata bloccata dalla richiesta di salari equi avanzata da scrittori e interpreti all’associazione di categoria degli Studios (l’Alliance of Motion Picture and Television Producers).

I rappresentanti di Prime Video fanno notare che gli scioperi avrebbero ritardato l’arrivo della serie – insieme a The Peripheral, anch’essa non rinnovata – al 2025, anno per cui la piattaforma ha già una nutrita schiera di serie originali.

Jacobson, che interpretava una donna sposata che scopre la sua sessualità, ha affrontato la cancellazione in un post su Instagram. “Dare la colpa della cancellazione allo sciopero è una stronzata e una vigliaccata”, ha scritto l’attrice prima di ringraziare i fan dello show. E continua: “Ma questo post non riguarda tutto questo. Riguarda tutti i modi in cui questo show è stato messo alla prova. Non oggi”.

Ragazze vincenti, la serie

In lavorazione dall’inizio del 2018, Graham ha reclutato Jacobson (Broad City) per la rivisitazione in chiave più moderna dell’amato film di Marshall del 1992, interpretato da Geena Davis, Lori Petty, Madonna, Rosie O’Donnell e Tom Hanks. Graham e Jacobson hanno ricevuto la benedizione della storica regista per il loro progetto, prima della sua morte. Il duo ha anche reclutato diverse ex-giocatrici dell’ex AAGPBL (All American Girls Professional Baseball League, ndr) come consulenti, tra cui la leggendaria Maybelle Blair, che all’età di 95 anni si è dichiarata gay durante il press tour dello show.

La serie, interpretata da Jacobson, D’Arcy Carden, Chante Adams, Melanie Field e Kate Berlant, si basa sulle strizzate d’occhio alla sessualità e al razzismo presenti nel film di Marshall. Oltre a presentare le storie delle giocatrici queer della lega, la serie di Amazon esamina anche la situazione delle donne nere che non potevano entrare nella lega e che facevano parte di un altro contingente di squadre che viaggiavano per il Paese.

La prima stagione di Ragazze vincenti, composta da otto episodi, è stata lanciata in agosto con recensioni positive; attualmente vanta un punteggio del 94% tra i critici e dell’87% tra gli spettatori su Rotten Tomatoes. La serie ha ottenuto anche il riconoscimento ai GLAAD, gli Independent Spirit Awards (per l’attrice non protagonista Gbemisola Ikumelo) e i NAACP Image Awards (per il design dei costumi). È stata inoltre premiata dalla Critics Choice Association, ottenendo il sigillo del comitato femminile per l’empowerment delle donne nell’intrattenimento, il National Visibility Award della Human Rights Campaign e il Voice and Visibility Award del National Council of La Raza.

Lo scontro con il marketing

Come riportato da THR all’inizio di quest’anno, diversi addetti ai lavori del colosso dello streaming hanno dichiarato che l’affidamento ai test e ai dati ha portato a uno scontro l’estate scorsa tra Graham e i dirigenti del marketing, dopo che i dati avevano mostrato che il pubblico trovava le storie saffiche di League sconvolgenti e avevano suggerito di sminuire questi temi nei materiali di promozione dello show.

Graham ha espresso preoccupazione per i pregiudizi insiti nel sistema di valutazione degli show di Amazon, che secondo diverse fonti ha spesso classificato le serie con protagonisti maschi bianchi etero al di sopra di tutte le altre. Secondo il rapporto, Amazon ha preso sul serio la questione e ha abbandonato il sistema di classificazione degli spettacoli basato sui punteggi di audience.

Traduzione di Pietro Cecioni