Vivienne Westwood: il guardaroba personale della stilista all’asta da Christie’s per beneficienza

Saranno circa 500 i capi messi in vendita che attraversano oltre quattro decenni di stile provenienti da 42 collezioni e che rappresentano uno spaccato dei più grandi successi della stilista e attivista britannica. Il ricavato sarà interamente devoluto ad Amnesty International, Médecins Sans Frontières e Greenpeace

“L’unico motivo per cui faccio moda è fare a pezzi la parola conformismo” diceva della sua vocazione Dame Vivienne Westwood, la stilista e attivista britannica morta nel 2022 e considerata universalmente dal mondo musicale la madrina del punk.
Andreas Kronthaler, vedovo di Vivienne e direttore creativo della maison, ha selezionato alcuni look iconici dal guardaroba personale della designer rivoluzionaria, che saranno presentati in due aste da Christie’s: una vendita dal vivo, che si terrà a Londra il 25 giugno, e un’asta online, che si svolgerà dal 14 al 28 giugno 2024 per raccogliere fondi per le cause benefiche da lei sostenute.
Circa 500 capi che attraversano più di quattro decenni di stile provenienti da 42 collezioni e che rappresentano uno spaccato dei suoi più grandi successi. Come un abito della collezione Witches dell’Autunno Inverno 1983/84, pietra miliare delle collaborazioni tra moda e arte con gli omini stilizzati di Keith Haring a stagliarsi sulle t-shirt, oltre le gonne che fecero impazzire anche Madonna.
Ogni singolo pezzo rappresenta un momento significativo della vita e della carriera di Vivienne. Gli abiti, i gioielli e gli accessori saranno messi all’asta per supportare The Vivienne Foundation, Amnesty International e Médecins Sans Frontières, insieme a The Big Picture – Vivienne’s Playing Cards, un progetto di The Vivienne Foundation per raccogliere fondi a favore di Greenpeace.
Vivienne Westwood

Vivienne Westwood

Buy less, choose well, make it last” amava infatti ripetere da quando aveva abbracciato la causa ambientalista. Ribelle, audace, sovversiva, teatrale, provocatoria, osé, libera, avanguardista e foriera di un universo fashion originalissimo.

Sono numerose le trovate indimenticabili dei suoi défilé: da Kate Moss che mangia il gelato durante lo show seminuda (Erotic Zones, Primavera-Estate 1995) a Carla Bruni in perizoma di pelliccia (finta) il 6 marzo 1994, fino al modello che “sniffa” sulla passerella del 1998. Ribattezzata da John Fairchild, editore del Women’s Wear Daily, “l’Alice del Paese delle Meraviglie della moda, con quei vestiti meravigliosamente folli” e infatti il suo motto era “Mai visto prima”.

Ha trasformato le T-shirt in manifesti libertari con scritte iconiche: dallo slogan patriottico God Save the Queen! al grido ribelle FUCK!, ma anche e soprattutto Climate Revolution, per la salvaguardia del pianeta. O come l’abito da sposa di Carrie Bradshaw alias Sarah Jessica Parker in Sex & The City, che Vivienne disegna appositamente per la protagonista del film del 2008, sequel della celebre serie tv anni 90. Volumetrico, scenico e pomposo, con una vistosa broche sul corpino che entra subito nella leggenda.

 

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A 72 anni si rasò i capelli per il cambiamento climatico e prima, nel ‘92, quando la regina Elisabetta la insignì di alta onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, si presentò a Buckingham Palace in completo di flanella grigia con giacca e gonna a ruota, salvo poi svelare con una piroetta fronte flash dei fotografi che sotto non c’era traccia di lingerie.

Una occasione davvero unica e imperdibile dal 14 al 24 giugno, presso la sede di Christie’s, in King Street, a Londra, la mostra gratuita aperta al pubblico, dal titolo “Vivienne Westwood: The Personal Collection”.