Il regista Christopher Nolan e sua moglie, la produttrice Emma Thomas, riceveranno rispettivamente il titolo di Sir e quello di Dama. I loro nomi infatti compaiono all’interno della lista di onorificenze pubblicata dal governo britannico di Rishi Sunak, in cui si fa riferimento alla motivazione: per i servizi resi al mondo cinematografico.
Nolan e Thomas, entrambi originari di Londra, si incontrarono quando erano giovani studenti all’University College nella capitale britannica. Si sposarono nel 1997, decidendo così di mettere su famiglia, hanno quattro figli, e di trasferirsi per il loro lavoro a Los Angeles, dove vivono attualmente.
Fondamentale nella loro relazione il sodalizio professionale, in quanto Thomas ha prodotto tutti i film scritti e diretti dal marito, incluso il campione di incassi Oppenheimer del 2023 sul ‘padre’ della bomba atomica, che ha portato due premi oscar in famiglia,
quello di miglior pellicola e quello per la regia, e ben sette nel complesso.
Non si conosce ancora quando si terrà la cerimonia ufficiale di consegna del cavalierato: solitamente avviene a Buckingham Palace da parte di re Carlo III d’Inghilterra, che però dopo a diagnosi di cancro e l’inizio delle terapie non partecipa agli impegni pubblici in luoghi affollati ma si limita a quelli istituzionali a palazzo con poche persone.
Nel 2019, il regista aveva già ricevuto il titolo di CBE, Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico, ordine cavalleresco istituito da re Giorgio V il 4 giugno 1917 annoverabile fra le onorificenze più prestigiose del Regno Unito. Tradizionalmente, lo ricordiamo, l’investitura a Cavaliere viene effettuata in presenza di un membro della famiglia reale.
L’importante riconoscimento arriva dopo che il biopic Oppenheimer ha dominato la stagione degli Oscar 2024, portando a casa sette statuette su tredici candidature: Miglior regista (Christopher Nolan), Miglior attore protagonista (Cillian Murphy), Miglior montaggio, Miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr.), Migliore fotografia (Hoyte van Hoytema), e migliore colonna sonora (Ludwig Göransson).
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