David Mamet contro i parametri di inclusione a Hollywood: “È tutta spazzatura. Totalitarismo fascista”

Il drammaturgo e sceneggiatore, vincitore del Premio Pulitzer nel 1984, ha criticato le attuali disposizioni dell'industria dell'intrattenimento statunitense dal palco del festival del libro del Los Angeles Times

David Mamet, sceneggiatore hollywoodiano candidato a due premi Oscar e vincitore del Pulitzer nel 1984, è un “provocatore” di professione. L’ultima dichiarazione che fa discutere risale a domenica 21 aprile, dal palco del festival del libro del Los Angeles Times. Mamet infatti si è scagliato contro gli sforzi dell’industria dell’intrattenimento per promuovere una maggiore diversità, uguaglianza e inclusione (i cosiddetti Dei).

“I parametri Dei sono spazzatura”, ha affermato durante un incontro con Matt Brennan. Mamet, che era presente per parlare del suo libro di memorie Everywhere an Oink Oink: An Embittered, Dyspeptic, and Accurate Report of Forty Years in Hollywood, ha aggiunto che gli sforzi dell’industria per l’inclusione equivalgono a un “totalitarismo fascista”, secondo quanto riportato dal Times.

Il confronto con Hollywood

Il drammaturgo e regista, che lavora a Hollywood dagli anni Ottanta, non si è sottratto alle critiche durante una conversazione informale alla Newman Recital Hall della Usc, una delle università di Los Angeles.

“Non c’è spazio per l’iniziativa individuale”, ha dichiarato Mamet a proposito di un’industria cinematografica che ha sperimentato “crescita, maturità, decadenza e morte”, soprattutto sulla scia del recente sciopero degli sceneggiatori di Hollywood.

“Ci sarà meno lavoro”, ha ipotizzato. “Ma le sceneggiature saranno migliori”, ha aggiunto. E ha colto anche l’occasione per chiarire che l’entrata dei suoi figli a Hollywood è per merito: “Nessuno ha mai dato un lavoro ai miei figli per via della loro parentela con me”, ha insistito David Mamet.