Henry Winkler, Fonzie di Happy Days: “Prima della diagnosi di dislessia, leggere il copione era umiliante”

"Anche all'apice della fama e del successo, mi sentivo in imbarazzo, inadeguato", ha scritto l'attore nel suo nuovo memoir, Being Henry: The Fonz... and Beyond

Henry Winkler ha rivelato le difficoltà che ha dovuto affrontare mentre interpretava Arthur “Fonzie” Fonzarelli in Happy Days. In un estratto del suo memoir di prossima uscita Being Henry: The Fonz… and Beyond, pubblicato dalla rivista People, l’attore ha raccontato che la dislessia gli è stata diagnosticata solo all’età di 31 anni, cioè quando ormai recitava già da alcuni anni nella popolare serie comica, durata 11 stagioni.

“Anche all’epoca di Happy Days, all’apice della fama e del successo, mi sentivo imbarazzato, inadeguato”, ha scritto. “Ogni lunedì alle dieci avevamo una lettura del copione della settimana e a ogni lettura mi perdevo o inciampavo nelle parole. Saltavo una parola, una battuta. Non riuscivo mai a darla giusta, il che mandava a monte la battuta della persona che recitava la scena con me. Oppure fissavo una parola, come ‘invincibile’, e non avevo la minima idea di come pronunciarla o anche solo di come scandirla”.

Winkler ha continuato: “Il mio cervello e io eravamo in due posti diversi. Nel frattempo, gli altri attori erano lì ad aspettare e mi fissavano: era umiliante e vergognoso. Tutti i membri del cast erano calorosi e solidali, ma io sentivo costantemente di deluderli. Dovevo chiedere i miei copioni molto in anticipo, per poterli leggere più e più volte, il che metteva ulteriore ansia agli sceneggiatori, che erano già sotto pressione ogni settimana, dovendo preparare ventiquattro copioni in rapida successione. Tutto questo all’apice della fama e del successo, mentre interpretavo l’uomo più figo del mondo”.

La diagnosi di Winkler

È stato solo più tardi, quando al figliastro è stata diagnosticata la dislessia, che Winkler ha capito che anche lui poteva avere questo disturbo dell’apprendimento. Tuttavia, una volta che l’attore vincitore di un Emmy ha detto di aver “scoperto di avere qualcosa con un nome, ero così fottutamente arrabbiato”.

“Tutta l’infelicità che avevo passato non era servita a nulla”, scrive nel suo libro. “Tutti gli strilli, tutte le umiliazioni, tutti i litigi urlati in casa mia mentre crescevo – per niente… Era genetico! Non era stata una mia decisione essere così! E poi sono passato dal provare una rabbia enorme a combatterla”.

Da quando gli è stata diagnosticata, Winkler ha parlato pubblicamente della sua vita con la dislessia. Ha anche scritto due serie di libri per bambini, Vi presento Hank e Hank Zipzer il superdisastro, che offrono uno sguardo divertente e autentico sulla vita di un bambino che lotta contro la dislessia. Il memoir di Winkler, Being Henry: The Fonzie… and Beyond, uscirà nelle librerie il 31 ottobre.

Traduzione di Nadia Cazzaniga