Processo a Jonathan Majors: l’accusa parla di abusi ricorrenti, lui si dichiara non colpevole

Priya Chaudhry, l'avvocato del protagonista di Avengers: The Kang Dynasty, ha negato ogni illecito a suo nome definendolo "un cristiano devoto oltre che un attore". La donna denunciante ha testimoniato e lo accusa di "comportamento manipolatorio" già prima della violenza sessuale che si sarebbe consumata a marzo 2023

Le dichiarazioni di apertura del processo a Jonathan Majors per aggressione e molestie sono iniziate lunedì 4 dicembre. Gli avvocati della star della Marvel sostengono che la sua ex-partner abbia lanciato accuse false per “danneggiarlo all’apice della sua carriera”, mentre i pubblici ministeri sostengono che ci sia stato un comportamento ricorrente di abuso psicologico culminato con i suddetti reati.

Le accuse derivano da un episodio di violenza domestica avvenuto il 25 marzo 2023. La polizia aveva risposto a una chiamata al 911 e una donna di trent’anni aveva riferito di essere stata aggredita da Majors. Secondo la polizia, la donna era stata ricoverata in ospedale e lui era stato rilasciato il giorno stesso (per l’avvocato dell’attore, era stato il suo assistito a chiamare il 911 perché preoccupato per lo stato mentale della compagna).

L’uomo dovrà affrontare altre quattro accuse di aggressione minore, molestie e molestie aggravate. Quattro degli otto atti precedenti sono stati archiviati e riuniti in un unico capo d’accusa di aggressione. L’avvocato, Priya Chaudhry, ha negato ogni illecito a suo nome e Majors si è dichiarato non colpevole delle accuse.

La testimonianza di Jabbari

Nelle dichiarazioni di apertura, l’assistente del procuratore distrettuale Michael Perez ha parlato di “comportamento ricorrente” di Majors nei confronti della donna, Grace Jabbari, che nel frattempo è stata identificata come la sua compagna di allora. Il 25 marzo scorso l’attore avrebbe commesso violenza domestica contro di lei, avendo già “adottato uno schema di comportamento freddo e manipolatorio” in precedenza. I due si erano incontrati sul set di Ant-Man nel 2021 e avevano avuto un periodo da luna di miele, ha continuato Perez, prima che “si rivelasse il vero io dell’imputato”. Il comportamento manipolatorio fa riferimento ad aggressioni verbali, controllo, anaffettività, minacce di suicidio per “controllare le sue azioni”.

In uno di questi casi, a settembre 2022, Jabbari sarebbe uscita a bere qualcosa con un’amica. Al suo ritorno a casa, dove viveva con lui, lo trovò arrabbiato, tanto che Majors avrebbe iniziato a urlarle addosso lanciandole oggetti. Jabbari avrebbe poi registrato alcune sue frasi, come “devi essere all’altezza di Coretta Scott King e Michelle Obama” e “sono un grande uomo”.

Secondo Perez, la violenza del 25 marzo si è consumata dopo la mezzanotte, quando Majors e Jabbari erano in auto e tornavano a casa dopo una cena a Brooklyn. Lei avrebbe notato un messaggio sul telefono di lui che diceva: “Vorrei baciarti in questo momento” da parte di un’altra donna. Jabbari avrebbe afferrato il cellulare e Majors le avrebbe spostato il dito. Secondo la denuncia però Majors le avrebbe torto l’avambraccio e l’avrebbe colpita all’orecchio. Lei voleva uscire dall’auto, ma lui strattonandola l’ha costretta all’interno, prendendola “come un pallone”, ha dichiarato Perez.

Jabbari, che era riuscita comunque a liberarsi per qualche minuto, si è imbattuta in tre sconosciuti per strada e avrebbe iniziato a parlare con loro prima di rientrare in auto. Majors poi se ne sarebbe andato, prendendo accordi per soggiornare in un hotel. Jabbari si sarebbe dunque recata in un club con i tre sconosciuti per “distrarsi”. Mentre era in discoteca, la donna avrebbe ricevuto un messaggio da parte di Majors in cui questo scriveva di porre fine alla relazione.

La donna sarebbe poi tornata nell’appartamento di Majors chiamandolo più volte – 32, secondo l’avvocato di lui – prima di prendere due pillole per dormire. Al suo ritorno, Majors avrebbe chiamato un tuttofare per sbloccare la porta superiore chiusa a chiave, trovando davanti a sé Jabbari distesa sul pavimento e decidendo di chiamare il 911 per soccorrerla. Secondo Perez, poiché Majors aveva “manipolato e addestrato Jabbari a rimanere in silenzio”, la donna avrebbe esitato a dire alla polizia da dove provenissero le sue ferite.

Le parole della difesa di Majors

Nella sua dichiarazione di apertura, l’avvocato difensore Chaudhry ha descritto Majors come “un padre, un poeta, un cristiano devoto e praticante e un attore”, pur riconoscendo che “anche se il mondo lo vede come una star del cinema, il signor Majors è una persona normale, con tutti i suoi difetti”, facendo riferimento alla sua condotta precedente al 25 marzo.

L’avvocato sostiene che le accuse di Jabbari siano nate per ferire l’ex compagno dopo la fine della loro relazione. “Ha lanciato queste false accuse per vendetta, per rovinare Jonathan Majors e portargli via tutto ciò a cui ha lavorato per tutta la vita”, ha detto Chaudhry.

Secondo Chaudhry sarebbe stata Jabbari ad aggredire Majors mentre questi era in auto, schiaffeggiandolo, graffiandolo e strappandogli il cappotto. Lui l’avrebbe “sollevata e rimessa in macchina” – e non buttata dentro -, perché rischiava di farsi investire. Majors avrebbe cercato di scappare da Jabbari più volte, prima di rifugiarsi in albergo. Nel frattempo, Jabbari era illesa e si stava godendo la serata con degli sconosciuti.

Al ritorno nel suo appartamento il giorno dopo, Majors avrebbe trovato Jabbari stesa sul pavimento, decidendo di chiamare il 911 perché preoccupato. Secondo Chaudhry, Jabbari era “confusa e quasi incomprensibile”: avrebbe detto “non lo so” 19 volte durante l’interrogatorio sulle sue ferite, prima di concordare con la polizia sul fatto che fosse stato Majors a causargliele.

“Questo è un caso che riguarda la fine di una relazione, non un reato. Perlomeno non uno commesso dal signor Majors”, ha spiegato. Lunedì 4 dicembre Majors è entrato in tribunale tenendo per mano la sua ragazza, Meagan Good, insieme a un gruppo di sette sostenitori. Ha baciato tutti e sette sulla guancia prima di prendere posto con i suoi avvocati, e si è seduto con una tazza marrone, una Bibbia e un raccoglitore.

Majors e Good erano in tribunale anche la scorsa settimana per la selezione della giuria e per altre mozioni, tra cui un’udienza sulle prove secretate che, secondo gli avvocati di Majors, avrebbero avuto “un impatto altamente pregiudizievole sulla giuria” prima delle dichiarazioni di apertura. Il primo testimone, un perito che ha testimoniato sui dati estratti dall’iPhone di Majors, ha deposto lunedì 4 dicembre. Il processo dovrebbe durare ancora due settimane.

Traduzione di Nadia Cazzaniga