Sam Levinson aveva provato ad aiutare Angus Cloud a disintossicarsi sul set di Euphoria

Lo showrunner e creatore della serie Hbo, nella prima intervista dopo la scomparsa della star, rivela diversi modi in cui la troupe ha mostrato il suo sostegno, comprese diverse riscritture della sceneggiatura

Sam Levinson ha parlato per la prima volta della morte per overdose di Angus Cloud, star di Euphoria, rivelando quanto sia stato fatto per aiutare l’attore a riprendersi, tra cui un confronto diretto con lui, un soggiorno in un centro di disintossicazione pagato dalla Hbo e varie riscritture della serie per tenere in vita il suo personaggio e far sì che guardasse al futuro con maggiore entusiasmo.

Lo scorso 25 settembre Levinson ha concesso la sua prima intervista dopo la morte di Cloud, avvenuta il 31 luglio, alla rivista People. La notizia fa seguito alla rivelazione delle cause ufficiali del decesso, accertato il 21 settembre per un’overdose accidentale di metanfetamina, cocaina, fentanil e benzodiazepine.

Oltre a Levinson, nello speciale di People figurano anche interviste alla madre Lisa, allo zio, agli amici e ai colleghi di Euphoria, in particolare Zendaya. Cloud, che stava affrontando il dolore per la morte del padre, avvenuta a maggio, è noto per aver interpretato lo spacciatore Fezco in due stagioni della serie Hbo che ruota attorno a un gruppo di studenti delle scuole superiori alle prese con relazioni, traumi, abusi, amicizia e uso di sostanze.

Levinson ha spiegato che in origine aveva previsto di far morire il personaggio di Fezco in due momenti della serie, ma che continuava a cambiare idea. “Angus doveva morire alla fine della prima stagione, ma io lo amavo così tanto, cazzo”, ha rivelato Levinson. “La prima cosa che ho notato di lui è che aveva gli occhi alla Paul Newman. Il suo video-provino in cui diceva di chiamarsi Angus Cloud e di essere ‘alto un metro e ottantatré’ mi ha ucciso. Era perfetto. Credo che parte del problema sia che a volte mettevo gli attori davanti alla serie. Quindi mi sono detto: ‘Ok, non posso ucciderlo perché poi cosa gli rimane per il futuro?'”.

Euphoria, tra finzione e realtà

È impossibile ignorare le somiglianze tra la trama della serie e le esperienze del suo team creativo. Euphoria è ispirata alle difficoltà di Levinson stesso come adolescente tossicodipendente. Il personaggio di Zendaya, Rue, combatte le sue dipendenze nelle prime due stagioni e tra diversi problemi affronta anche la morte del padre.

Un altro attore dello serie, Dominic Fike, ha recentemente rivelato di essere tossicodipendente e di essere stato quasi licenziato perché era davvero “fatto” durante molte riprese. Lilita, la migliore amica di Cloud, ha dichiarato di aver fumato erba con Cloud sul set, portando Levinson a rispondere prontamente di non averlo mai saputo: “Se avesse fumato erba, l’avrei cacciato dal set”, ha dichiarato.

Ma il fatto che facesse uso di droga è poi diventato evidente. Sua madre Lisa ha raccontato che il figlio si è infortunato durante la pandemia, mentre scappava dalla polizia dopo essere stato quasi beccato a Los Angeles a fare tag e graffiti sui muri. Si era rotto il calcagno, cosa che richiedeva ulteriori cure, tra cui un intervento chirurgico. Cloud si era rifiutato, aveva dichiarato la madre. “Credo sia stato quello il momento in cui ha iniziato a cercare la droga. Era estremamente doloroso. Lo incoraggiavo. Gli dicevo: ‘Non inizierai la seconda stagione per almeno quattro mesi. Fai l’operazione al tallone. Si tratta di un recupero di quattro mesi. Fallo ora”, ha aggiunto.

Verso l’inizio della seconda stagione, Levinson si era accorto che il suo attore era in difficoltà e gli aveva proposto di rivolgersi a un centro per la disintossicazione. “L’ho guardato negli occhi e ho capito che non stava bene. Allo stesso tempo, mi ero già trovato in situazioni in cui si cerca di far disintossicare qualcuno. Ho cercato di fargli capire che volevo continuare a lavorare con lui, ma che avevo bisogno della certezza che fosse sobrio per poter continuare a contare su di lui”.

I provvedimenti di Hbo

Secondo la rivista, Hbo ha pagato a Cloud un programma di riabilitazione in clinica di 30 giorni. Una volta terminato, è tornato sul set continuando il trattamento in un programma ambulatoriale per tre mesi. “Sentivo sempre che non voleva essere sobrio quanto tutti noi avremmo voluto per lui”, ha spiegato Levinson. “È qui che diventa difficile, perché tutto il mondo può volerlo per te. Ma lui no. È il lato autodistruttivo della dipendenza, che supera tutto. Ma non si possono abbandonare le persone. Non avrei permesso a nessuno di abbandonarlo”.

A metà stagione Cloud ha avuto una ricaduta e a quel punto Levinson ha organizzato un intervento diretto. Dopo aver concluso il quinto episodio, Cloud, indossando la felpa rossa di Rue, è salito in macchina con Levinson e la moglie incinta Ashley, produttrice esecutiva della serie, che lo hanno portato in riabilitazione. Anche se la tempistica non è chiara, Levinson aveva informato Cloud del progetto di far morire Fezco in un episodio successivo in una pioggia di colpi di pistola. Ma, ancora una volta, Levinson ha cambiato idea in seguito alla reazione di Cloud.

“L’ho visto sbiancare. Credo che sia la cosa più difficile quando si hanno problemi di dipendenza: si tratta di trovare il proprio scopo e il senso della propria vita. L’unica cosa che sapevo è che amava recitare in questa serie. Amava la troupe. Amava gli attori. Amava tutto ciò che la riguardava. E ho pensato: “Se questa cosa finisce, non so cosa succederà nella sua vita””, ha affermato Levinson. “Dobbiamo tenerlo con noi. È troppo speciale. Non importa quale cazzo sia la storia “.

Invece di Fezco che cade sotto i colpi di pistola, è suo fratello minore Ashtray, interpretato nella serie da Javon Walton, a morire nel finale di stagione. Dopo la fine della produzione, Levinson ha raccontato che lui e Cloud avevano passeggiato per quattro ore discutendo di sobrietà e della necessità che Cloud fosse pulito per la terza stagione. Ha ricordato che l’attore affermava di stare bene, ma era chiaro che non fosse interessato a riprendersi. È così che Levinson si è rifiutato di convocare Cloud sul set a meno che non fosse sobrio.

Zendaya, in un’e-mail, ha aggiunto che Cloud “era una persona unica e dal cuore puro”. “L’ho sentito subito come un fratello minore, è ironico perché abbiamo interpretato personaggi con dinamiche esattamente opposte”, ha scritto l’attrice. “Sono fortunata perché ho potuto vedere le parti più belle di lui. Ho avuto modo di vedere come si è scoperto attore. Un attore dannatamente bravo, e per quante volte glielo dicessi o gli facessi i complimenti per la sua performance, non credo che ci abbia mai creduto veramente”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga