Sciopero autori, l’offerta di Matt Damon e Ben Affleck per aiutare lo staff del Jimmy Kimmel Live

I due attori, amici di lunga data del comico, erano disposti a pagare gli stipendi degli autori televisivi nelle prime settimane di manifestazioni. Il racconto nel nuovo podcast del conduttore

Jimmy Kimmel ha dichiarato che i suoi amici di lunga data Ben Affleck e Matt Damon hanno fatto un’offerta molto generosa all’inizio dello sciopero degli sceneggiatori. Nel podcast che il presentatore ha appena lanciato con Stephen Colbert, Jimmy Fallon, Seth Meyers e John Oliver, Strike Force Five, Kimmel ha rivelato che i due si sono offerti di pagare gli stipendi del suo staff per due settimane dopo la chiusura dello show sulla Abc, Jimmy Kimmel Live!

Facendo riferimento alla sua storica finta faida con Damon – iniziata nel 2005 e da allora fonte di numerosi sketch – Kimmel ha dichiarato: “Ben Affleck e lo spregevole Matt Damon mi hanno contattato e si sono offerti di pagare il nostro staff per due settimane, una settimana ciascuno, volevano pagarli di tasca loro”. Kimmel ha poi rifiutato l’offerta perché, come ha sottolineato, “ho pensato che non fosse una loro responsabilità”. Al che Colbert gli ha risposto: “Non potevi dire di sì e poi dare i soldi a noi?”. Kimmel ha anche fatto notare che Ryan Reynolds si è offerto di offrire allo staff del Jimmy Kimmel Live! i servizi di Mint Mobile gratis per un anno (Reynolds è uno dei proprietari dell’operatore Mint Mobile, alla fine è diventato uno sponsor del podcast).

Nel primo episodio di Strike Force Five, Kimmel ha anche rivelato che stava pensando di ritirarsi quando è iniziato lo sciopero. “Ero davvero intenzionato ad andare in pensione, proprio nel periodo in cui è iniziato lo sciopero”, ha detto. “E ora mi rendo conto che ‘Oh sì, in effetti è bello lavorare’. Sapete, quando si lavora, si pensa a non lavorare”.

Strike Force Five è stato lanciato mercoledì 30 agosto su Spotify e sarà composto da 12 episodi. Tutti e cinque i conduttori parteciperanno e si alterneranno alla guida. Il ricavato sarà diviso tra lo staff attualmente disoccupato. L’idea è nata dalle chiamate settimanali su Zoom che i conduttori dei programmi di tarda serata condividevano da quando è cominciato lo sciopero della Wga, il sindacato degli attori, all’inizio di maggio.

Traduzione di Nadia Cazzaniga