Stephen Amell dichiara di non sostenere lo sciopero degli attori: “È una tattica di negoziazione riduttiva”

"Sostengo il mio sindacato e sono al loro fianco, ma non sono a favore. Trovo l'intera faccenda incredibilmente frustrante. Ritengo che il ragionamento che si fa sugli show sia miope" ha dichiarato la star di Arrow

Stephen Amell ha condiviso il suo pensiero sullo sciopero del sindacato degli attori (SAG-AFTRA). Al GalaxyCon di Raleigh, la star di Arrow ha rivelato di non sostenere le proteste degli attori in corso. “Mi sento isolato a Hollywood, dove vivo. Credo che molte persone in questa sala non siano a conoscenza di ciò che sta succedendo”, ha detto. “Io sostengo il mio sindacato e sono al loro fianco, ma non sono a favore dello sciopero. Non parteciperò”.

Ha continuato: “Penso che sia una tattica negoziale riduttiva e trovo l’intera faccenda incredibilmente frustrante. Ritengo che il ragionamento che si fa sugli show sia miope, ma sono dalla parte del mio sindacato”.

The Hollywood Reporter ha contattato un rappresentante di Amell. L’attore di Heels è uno dei primi attori ad esprimersi contro lo sciopero, iniziato il 14 luglio dopo la scadenza del contratto della SAG-AFTRA e il fallimento delle trattative con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (associazione che rappresenta società di produzione televisive e cinematografiche, ndr). Il sindacato ha spiegato che le questioni chiave in gioco – tra cui i compensi derivanti dallo streaming e dall’intelligenza artificiale – sono talmente importanti per gli attori da ritenere necessaria un’interruzione del lavoro per ottenere un accordo ottimale.

Quando è stato proclamato lo sciopero, il presidente della SAG-AFTRA Fran Drescher ha spiegato che il sindacato è deluso che le cose siano arrivate a questo punto con l’AMPTP. “Siamo noi le vittime”, ha detto in un discorso. “Siamo vittime di un’entità estremamente avida. Sono scioccata dal modo in cui le persone con cui abbiamo lavorato ci stanno trattando. Non riesco a credere, francamente, a quanto siamo distanti su molte cose. Loro invocano la povertà, dicono che stanno perdendo soldi a destra e a manca mentre danno milioni agli amministratori delegati. È disgustoso, si vergognino”.

Traduzione di Pietro Cecioni